Il boom italiano dell’e-grocery

Il Covid-19 ha spinto in avanti i processi comunicativi online, velocizzando dinamiche già in essere, ma mai state così veloci. E insieme all’Italia dello smart working nasce anche l’Italia dell’e-grocery. L’e-commerce si rafforza quindi in molti settori, soprattutto quello per i beni di largo consumo, come alimenti freschi o confezionati, prodotti per l’igiene della casa e della persona, il cosiddetto e-grocery appunto.

Dal Rapporto Italia 2021 dell’Eurispes emerge che mentre tutti i settori della vendita commerciale fisica (retail e servizi), nei mesi di gennaio-marzo 2020 sono calati rispetto agli anni precedenti, in alcuni casi, anche a -70%, gli unici settori a essere rimasti in attivo sono stati solo quelli dell’e-commerce e del food delivery.

Un aumento significativo delle interazioni tra gli e-tailer e gli eshopper

Una delle principali aree di sviluppo per i retailer operanti nel canale online (e-tailer) è infatti rappresentata dal grocery, sia perché si tratta di un settore merceologico in cui la penetrazione dell’e-commerce è ancora limitata (e questo garantisce prospettive di crescita del giro d’affari particolarmente interessanti), sia perché i prodotti di largo consumo si caratterizzano, rispetto a quelli di tutti gli altri beni e servizi, per una frequenza d’acquisto molto più elevata (settimanale o addirittura giornaliera, per i freschissimi). Ne consegue che la possibilità di intercettare questo tipo di acquisti favorisce un aumento molto significativo del tipo di interazioni tra gli e-tailer e i loro eshopper, con un livello sostanziale dei livelli di store loyalty (fedeltà al negozio).

Nel 2025 la quota di mercato del canale online nel settore Fmcg sarà il 10%

Si stima, infatti, che la quota di mercato del canale online rispetto alle vendite complessive del settore Fmcg (Fast moving consumer goods) potrà superare, a livello globale, il 10% nel 2025. Si tratta di stime pre-Covid, che dunque erano già positive nei confronti dell’online, senza contare l’effetto catalizzatore della pandemia. Basti pensare che nel 2015 le vendite online sono state pari al 3,7% nel settore, e nel 2018 pari al 5,1%, con tassi di crescita media annui del +15/20%.

Un incremento della spesa alimentare nella gdo

In Italia, per quanto riguarda la gdo, durante il periodo della pandemia si è verificato un incremento della spesa alimentare pari al 10%.

Quanto alle preferenze dei consumatori, riporta Adnkronos, l’aumento dei consumi alimentari tra le mura domestiche ha provocato una grande crescita delle vendite al dettaglio di prodotti agroalimentari confezionati (+18% nel periodo di lockdown rispetto allo stesso periodo del 2019), con conseguente boom del fatturato degli esercizi di prossimità e supermercati, anche se si è vista una contrazione degli ipermercati di oltre il 9%.