FSE e Telemedicina, tante opportunità ancora da cogliere

L’importanza dei canali digitali per ricercare informazioni sanitarie, e l’accelerazione imposta dalla pandemia e dall’evoluzione normativa, hanno aumentato anche l’interesse e l’impiego di applicazioni di Telemedicina da parte dei medici. Inoltre, la gestione e la valorizzazione dei dati in Sanità è una delle priorità indicate dal PNRR, anche se le potenzialità del principale asset per la raccolta dei dati dei pazienti, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), sono ancora da cogliere. I Fascicoli, seppur attivati per quasi tutta la popolazione italiana, sono spesso incompleti, privi delle informazioni e dei documenti più utili a medici e pazienti e ancora poco conosciuti e utilizzati dagli italiani.

Pazienti e medici più “connessi” dopo il Covid

Si tratta di alcune evidenze emerse dalla ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. Con l’emergenza sanitaria è cresciuto rapidamente l’impiego di piattaforme di collaborazione da parte dei medici di medicina generale (54% contro il 12% di prima della crisi Covid), dei medici specialisti (70% contro il 30% in precedenza) e dei pazienti (30% contro l’11%). Tra gli strumenti digitali che possono essere utilizzati nel sistema sanitario anche le app per la salute possono essere un valido supporto nelle fasi di prevenzione, cura e follow up. Particolarmente apprezzate dai pazienti, utilizzando le app sono più consapevoli della propria patologia e del proprio stato di salute in generale (46%), e li aiutano a rispettare il proprio piano di cura (42%).

“La Telemedicina è entrata finalmente nell’agenda dei decisori politici”

“La Telemedicina è entrata finalmente nell’agenda dei decisori politici – afferma Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità -. Se prima dell’emergenza il livello di utilizzo superava di poco il 10%, durante l’emergenza è triplicato, superando il 30% per molte applicazioni”.
Il servizio di Telemedicina più utilizzato è il Tele-consulto con medici specialisti, che attira anche l’interesse in prospettiva di 8 medici su 10, seguito dalla Tele-visita e il Tele-monitoraggio. Si tratta però di servizi ancora poco usati dai pazienti, non tanto per mancanza di interesse ma a causa di un’offerta ancora limitata.

Risparmiare 48 milioni di ore sprecate in spostamenti evitabili

La telefonata o la videochiamata di controllo con il medico sono ancora le modalità più utilizzate per il monitoraggio a distanza dello stato di salute (23%), ed è ancora marginale l’uso di servizi di Telemedicina strutturati, come la Tele-visita con lo specialista (8%), la Tele-riabilitazione (6%), il Tele-monitoraggio dei parametri clinici (4%). Considerando le stime dei medici specialisti sulle visite remotizzabili (20%) e i soli pazienti con patologie croniche (24 milioni in Italia), l’Osservatorio ha stimato che grazie al potenziamento dei servizi di Telemedicina sarebbe possibile risparmiare 48 milioni di ore sprecate a oggi in spostamenti evitabili. Un dato che sale a quota 66 milioni di ore se si considera che il 35% dei pazienti viene accompagnato dal medico da un caregiver.