Entrepreneurial Economy, come mettersi in proprio grazie all’e-commerce

In Italia quello che serve è un cambio di mentalità, la figura dell’imprenditore è ancora molto stereotipata, e anche se gli italiani concordano sul fatto che mettersi in proprio sia appagante, e permetta di guadagnare maggiore libertà in pochi sono davvero intenzionati a diventare imprenditori. Dopo oltre un anno in stand-by a causa della pandemia da Covid-19, emergono però le opportunità per le imprese e i professionisti che hanno il coraggio di mettersi in proprio. Insomma, è l’ora dell’Entrepreneurial Economy, ovvero, è il momento giusto per reinventarsi o innovare il proprio business sfruttando le opportunità dell’e-commerce. Sono alcuni dei risultati dell’indagine condotta da BVA Doxa per Shopify, la piattaforma di e-commerce all in one a livello globale.

La figura dell’imprenditore

Secondo la ricerca in Italia la figura dell’imprenditore è ancora molto stereotipata: per il 94% degli intervistati si tratta di un uomo tra i 40 e i 60 anni (77%) che vive in una grande città (73%) del Nord Italia (92%). Nei confronti degli imprenditori, però, l’opinione degli italiani è positiva (65%), e considerano gli imprenditori professionisti coraggiosi e creativi che hanno saputo dar vita ai propri sogni. Tanto che il primo driver che guida ogni scelta degli imprenditori è la passione (61%), seguita dalla volontà di acquisire un certo status (55%) e di guadagnarsi più libertà (50%). E sono tre le caratteristiche must-have di un imprenditore di successo, lungimiranza (71%), audacia (65%) e forti capacità sociali (39%).

Stereotipi e difficoltà, una strada in salita

La corsa all’imprenditorialità nella maggior parte dei casi però viene percepita come una strada in salita. Le più alte barriere all’imprenditorialità sono la burocrazia (73%), costi e spese (66%). e i possibili rischi (54%). Risultato, solo il 2% degli italiani afferma di essere certamente intenzionato a diventare imprenditore, sebbene la percentuale salga al 37% se si considera anche chi è semplicemente aperto a tale possibilità. Di questi, 7 italiani su 10 punterebbero sull’e-commerce, il vero alleato delle imprese nella lotta all’emergenza Covid-19, ma anche l’asset su cui puntare in uno scenario di next normal.

La soluzione per abbattere le barriere di un’attività offline

Tra chi si dice aperto alla possibilità di diventare imprenditore prevale il desiderio di scommettere sul segmento servizi (31%), seguito dal food&beverage (30%), il wellness (24%) e l’home&garden, che comprende anche servizi e prodotti per gli amici a quattro zampe (19%). Un fil rouge però accomuna le scelte di tutti: il 77% punterebbe sull’e-commerce quale unico canale di vendita (30%) o integrato a quello offline (47%). Per 3 italiani su 4, infatti, poter vendere online è diventato fondamentale (80%) e lo sarà sempre più anche in futuro (85%). Tra i vantaggi, la possibilità di convertire la propria passione in un vero lavoro, l’opportunità di trasformare un’idea in un progetto concreto e le prospettive di guadagno. Senza contare che l’e-commerce abbatte molte barriere tipiche di un’attività da avviare offline, ovvero, meno adempimenti burocratici, costi e spese, rischi e incertezze.