Pubblica amministrazione: sono previste 148 mila assunzioni all’anno fino al 2028

Secondo i dati di Unioncamere, l’unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, da qui fino al 2028 il ricambio di personale all’interno della Pubblica amministrazione italiana sarà pari, in media, a 148 mila profili professionali all’anno.

Nonostante questi numeri, Unioncamere segnala la carenza di laureati in discipline Stem (scientifiche e tecnologiche), insegnanti e personale medico e sanitario.
Nove su 10 dei profili che copriranno il fabbisogno della PA riguarderanno una sostituzione per turnover, e la maggior parte, ovvero quasi 310 mila assunti in 5 anni, troverà impiego nei Servizi generali delle amministrazioni pubbliche.

Specializzati in digitale e ambito tecnologico, insegnati e professionisti della sanità

La metà delle professionalità che andranno a sostituire il personale della Pubblica amministrazione fino al 2028, sarà costituita da profili altamente specializzati, con competenze elevate in ambito digitale e tecnologico.

A questi vanno aggiunti i 234 mila profili che troveranno lavoro nel settore pubblico dell’Istruzione e 198 mila in quello della Sanità.

“Per la transizione amministrativa servono persone e competenze”

Già oggi però si sa che all’appello mancheranno, sia nel settore pubblico come in quello privato, tra gli 8 mila e i 17 mila giovani in possesso di laurea in discipline Stem, Inoltre, tra i 9 mila e i 12 mila laureati con indirizzo insegnamento e formazione, e circa 7 mila con un profilo medico sanitario. 

“È un grande punto interrogativo per il rinnovamento della Pubblica amministrazione – ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, intervenendo all’incontro ‘Facciamo semplice l’Italia’, organizzato a Monza -. Per la transizione amministrativa e digitale, accanto alle tecnologie, servono persone e competenze”.

Tra invecchiamento della popolazione e cervelli in fuga entro il 2050 mancheranno 8 milioni di lavoratori 

“L’Italia purtroppo avrà circa 8 milioni di persone in età da lavoro in meno entro il 2050 per effetto dell’andamento demografico e dell’invecchiamento della popolazione – ha aggiunto il presidente di Unioncamere -. Inoltre, nell’ultimo anno gli italiani che si sono trasferiti all’estero, ci rivela il Censis, sono stati oltre 82 mila. Trentaseimila di questi sono giovani tra i 18 e i 34 anni”. 

Per rinnovare la nostra Pubblica amministrazione e consentirle di svolgere il ruolo di volano della nostra economia e della nostra società, secondo Giuseppe Tripoli occorre “renderla più attrattiva per i giovani. È necessario anche innestare la marcia sulla formazione continua del personale, soprattutto sul fronte del digitale – ha sottolineato -. Un cammino che le Camere di commercio hanno intrapreso già da alcuni anni”.