Cibo, emozione e sensazioni: non si mangia solo per appetito 

Il cibo è entrato sempre più nella sfera emozionale delle persone ed è capace di trasmettere sensazioni positive, in particolare quando c’è bisogno di ritrovare felicità e benessere attraverso le azioni quotidiane. Mangiare, quindi, non è solo soddisfare l’appetito, ma rappresenta una vera e propria esperienza multisensoriale, che non abbraccia solo il gusto, ma tutti e cinque i sensi. Insomma, il cibo è vita, conforto e speranza. Lo dimostra la ricerca su cibo, emozioni e sensazioni condotta in Italia da Uber Eats. Ma quale significato viene attribuito all’atto del ‘mangiare’? Per il 71% degli intervistati non il semplice appetito, ma il fatto di consumare cibi nutrienti e al tempo stesso gustosi.
Per il 56% degli intervistati il cibo infatti conta ‘molto’, ed è un elemento fondamentale che fa la differenza, sollecitando le sensazioni più disparate nel nostro umore e nei nostri palati.

Ricordi felici e nostalgia dell’infanzia

Mentre si assapora un cibo ‘che piace’ la sensazione dominante è la felicità (71%), seguita da piacere (64%) e serenità (61%). Quanto alla tipologia di cibo più associato alla felicità, vince la cioccolata, sul podio con pizza e tiramisù. Alla domanda ‘quali sensazioni può trasmettere l’odore di una pietanza’, la risposta che ha segnato più preferenze (61%) è ‘i ricordi felici legati al passato’, seguita da ‘la nostalgia dell’infanzia’ (56%) e ‘luoghi e persone legate a quel piatto’ (52%). Meno importanza viene attribuita al senso del tatto, che il 36% degli intervistati considera poco importante. Ovviamente la parte del corpo più coinvolta nell’esperienza tattile legata la cibo è il palato (29%), seguito da labbra (25%) e mani (24%).

Energia, tranquillità e consolazione

Il 31% degli intervistati considera il fattore estetico un elemento molto importante quando si tratta di alimenti, mentre per il 9% ‘non conta nulla’. Un piatto di colore caldo suscita energia (54%), calore (47%) e sicurezza (39%), sensazioni che evocano i primi giorni di vita.  Quanto alle pietanze di colore freddo ispirano tranquillità (54%), appagamento (47%) e contentezza (33%).
Il cibo dolce poi consente di esprimere gioia (61%), dolcezza (55%) e consolazione (51%), mentre il cibo salato è associato a felicità (62%), senso di rigenerazione (55%) e relax (49%). Una categoria a parte è il cibo croccante, che mentre viene consumato genera un senso di ricarica (59%), piacere (53%) e soddisfazione (46%).

Il gusto vince su prezzo e valori nutrizionali

In Italia è il pranzo il pasto più importante della giornata (35%), e il luogo preferito in cui consumare il cibo è ‘casa propria’ (34%), seguita da casa di amici o parenti (24%), locali o ristoranti (27%) e all’aperto (15%). Sebbene valori nutrizionali (54%) o prezzo (49%) siano elementi importanti al momento della scelta di un alimento, il fattore che più di altri spinge a prendere una decisione è il gusto (63%). Un’altra condizione che implica aspetti emotivi è la modalità con cui si preferisce consumare il cibo. Il 41% degli intervistati preferisce consumare il pasto ordinando da casa, mentre il 25% preferisce mangiare fuori e il 22% opta per mettersi ai fornelli.