Shopping online: a Natale attenzione alla “truffa del pacco”

Lo shopping online espone con maggiore probabilità al pericolo di frode. Un pericolo che non termina con il completamento dell’acquisto: anche la fase della consegna dei beni acquistati può costituire terreno fertile per i truffatori. Si tratta della cosiddetta “truffa del pacco”, una forma di phishing via email, o smishing via SMS.

Secondo i dati raccolti dalla banca online N26, per gli acquisti pre-natalizi gli italiani sceglieranno di acquistare principalmente sul web. Ma già durante il Black Friday 2023 lo shopping online ha registrato un aumento della spesa media del +20% rispetto al 2022, mentre la spesa nei negozi fisici è diminuita dell’11%.

SMS o email sono esche per rubare dati

Il meccanismo è semplice: una email o un SMS comunicano problemi con la consegna, o più semplicemente, è richiesta un’attività da parte del destinatario, come cliccare un link o comunicare informazioni personali e credenziali della carta di credito.
Il successo di questa truffa è proprio la credibilità. Con il picco di ordini online durante il periodo pre-natalizio, è facile credere che possa nascere un problema con la consegna.
Il team Trust & Safety di N26 condivide, quindi, quattro consigli, semplici e fondamentali, da seguire in caso di messaggi o email sospetti da parte di sedicenti servizi di corrieri, per poter completare l’esperienza di shopping online senza preoccupazioni.

I consigli per riconoscere sedicenti corrieri

Anzitutto, osservare la formattazione del testo della mail o del messaggio ricevuto. Spesso i messaggi di phishing contengono formattazioni imprecise, errori di grammatica, una strana impaginazione o mancano di un indirizzo personalizzato.
Esaminare attentamente anche l’indirizzo email del mittente: i truffatori spesso usano indirizzi contraffatti, non coerenti con l’identità dell’azienda dichiarata.

Diffidare di numeri di telefono sconosciuti

Controllare poi il numero del mittente dell’SMS. Molte volte i messaggi di truffa sono inviati da numeri ‘sconosciuti’ o a cifre irregolari, che non corrispondono a quello ufficiale dell’azienda dichiarata. E fare attenzione al linguaggio dell’SMS/email.

I truffatori utilizzano un linguaggio coercitivo o urgente per spingere le vittime ad agire rapidamente e d’impulso.
Per evitare brutte sorprese, dunque, di fronte a email e SMS dubbi, e prima di rilasciare informazioni personali o relative alla carta di credito, il consiglio migliore rimane quello di mettersi in contatto con la propria banca.

Lavoro: Natale è il momento perfetto per le ricerche

Sono molte le aziende che cercano risorse aggiuntive per coprire i picchi di lavoro o le aperture straordinarie tipiche delle settimane che precedono le festività. E spesso, fanno fatica a ‘coprire’ le posizioni vacanti.

“Molti dei nostri clienti che operano in ambito retail stanno già pensando a dicembre, e proprio ora si rivolgono a noi per trovare e selezionare, spesso con qualche difficoltà, addetti alla vendita o promoter. Non possiamo negare che le opportunità stagionali abbiano dei limiti – afferma Massimo Mariani di AB Lavoro, società di ricerca e selezione di personale qualificato – ma dobbiamo anche sottolineare che, se ben sfruttate, rappresentano grandi opportunità per i più giovani, o per chi magari deve rimettersi in gioco dopo una pausa lavorativa”.

“Un’opportunità a termine può trasformarsi in qualcosa di più stabile”

Il lato positivo dei lavori stagionali è anche la possibilità di farsi notare e ottenere un contratto stabile. “Non dobbiamo pensare che un’opportunità a termine non possa trasformarsi in qualcosa di più stabile, anzi – assicura Mariani -. Non sono pochi i casi in cui un candidato, dopo essersi fatto conoscere dall’azienda, sia stato ricontattato per altre collaborazioni o avuto un rinnovo di contratto. Non solo: quando i recruiter esaminano un curriculum e notano che una persona ha preferito maturare una serie di esperienze, seppur brevi, piuttosto che non lavorare, valutano molto positivamente l’attitudine del candidato, il suo impegno e la sua flessibilità”.

I “lavoretti” sono un’ottima palestra per i più giovani

Mettersi alla prova con un contratto a termine all’interno di un punto vendita, inoltre, è molto utile anche per i candidati che hanno la possibilità di scoprire le loro attitudini commerciali, la predisposizione ai rapporti interpersonali o al contatto con i clienti, e in caso di negozi situati in territori ad alta densità turistica, di migliorare e allenare la conoscenza delle lingue straniere.

Per i candidati più giovani, poi, quelli che erroneamente vengono definiti ‘lavoretti’ sono un’ottima palestra per avere un primo confronto con il mondo del lavoro, per rapportarsi con colleghi, manager o responsabili e per imparare a gestire situazioni magari complesse.

Quali settori offrono le migliori opportunità?

“Sebbene esistano innegabili situazioni di sfruttamento – aggiunge Giacomo Grilli, di AB Lavoro – come straordinari non concordati oppure non retribuiti, turni massacranti, poca attenzione alle risorse o mancanza di formazione, se ci si affida ad aziende di ricerca e selezione accreditate e qualificate, i rischi si riducono al minimo”.

Ma in quali settori si trovano le migliori opportunità in questo momento?
Secondo AB Lavoro, negozi di abbigliamento, gioielleria, oggettistica e arredamento sono alla ricerca di personale di vendita e promoter, soprattutto per negozi e corner in centri storici o all’interno dei principali centri commerciali in tutta Italia.
Anche nell’ambito ristorazione, settore da sempre soggetto alla stagionalità, si cercano con urgenza personale di sala e di cucina, specialmente presso località turistiche, o meta di shopping nel periodo natalizio.

Aziende, quali sono le skills del perfetto leader?

Quali competenze dovrebbe avere un futuro leader? E, soprattutto, manager e dipendenti hanno la stessa visione della figura del capo? A queste questioni tanto attuali risponde una recente ricerca condotta da Lhh, società appartenente al Gruppo Adecco, che ha rivelato prospettive divergenti tra dipendenti e dirigenti riguardo alle competenze chiave dei “numeri uno”.
Mentre il 23% dei colletti bianchi colloca l’empatia e l’ascolto al primo posto tra le qualità essenziali per un leader, la maggioranza dei dirigenti aziendali (20%) attribuisce maggiore importanza alla visione strategica, salendo addirittura al 25% nelle grandi imprese, sebbene la gestione dei team rimanga la competenza più citata.

Per le PMI l’empatia e l’ascolto sono doti fondamentali

Esaminando le risposte dei leader di piccole realtà, tornano ai primi posti l’empatia e l’ascolto, citate come la principale caratteristica dal quasi 20% degli intervistati.
Questa tendenza si ripete anche tra i lavoratori in base alle fasce di età: la generazione Z pone l’empatia al primo posto (25%), mentre i millennial attribuiscono maggiore importanza alla capacità di dare l’esempio e guidare (22%).

Tuttavia, ascolto ed empatia vengono indicate come caratteristiche primarie praticamente da tutte le generazioni. Le differenze però emergono in altre competenze: la visione strategica è ritenuta cruciale dai leader (20%) rispetto ai lavoratori (8%), così come la capacità di valutazione e di dare feedback (8% per i leader e 4% per i lavoratori). L’inclusione, centrale per quasi il 4% dei lavoratori (5% per la Generazione Z), è considerata meno rilevante (meno del 2%) dai leader.
Sorprendentemente, la capacità di innovare è considerata più importante per i lavoratori che per i dirigenti, che sono più preoccupati per l’orientamento al business e i risultati economici.

Dipendenti e manager non hanno la stessa visione

Le cinque competenze più importanti per i leader, secondo i dipendenti, sono: empatia e ascolto (23%), capacità di guidare (20%), gestione del team (19%), capacità decisionale (13%) e visione strategica (8%). Per i dirigenti, le cinque competenze chiave sono: visione strategica (20%), empatia e ascolto (19%), gestione del team (18%), capacità di essere guida (16%) e capacità decisionale (11%).
Solo poco più dell’1% dei lavoratori ritiene che il leader del futuro debba essere forte, e meno del 4% sottolinea l’autorevolezza. Maggior attenzione è rivolta alla capacità di motivare (14%), coinvolgere (quasi 10%) e comunicare (9%).

Gli effetti di un buon leader

La ricerca, condotta su un campione di 7.000 dipendenti e oltre 200 dirigenti, mette in luce il ruolo centrale dei leader nell’ambiente aziendale: il 97% dei lavoratori ritiene che un buon leader possa influenzare significativamente il benessere sul lavoro, mentre quasi il 32% delle donne ammette che le caratteristiche negative del leader hanno influenzato la decisione di cambiare lavoro.

Idee carine per arricchire la camera dei ragazzi

La camera dei ragazzi è uno spazio importante in cui i tuoi figli trascorrono gran parte del loro tempo. È un luogo in cui possono studiare, riposare, giocare e divertirsi.

Per questo motivo, è importante che sia un ambiente accogliente ed al tempo stesso stimolante per loro.

Se hai già arredato questa stanza, ma sei alla ricerca di particolari che possano completare ed arricchire l’ambiente nel suo insieme, ti farà piacere leggere alcune idee carine che abbiamo pensato di suggerirti proprio per abbellire ulteriormente la camera dei tuoi ragazzi.

Le soluzioni che abbiamo scelto sono in linea con le ultime tendenze e si adattano a tutti i gusti e le esigenze, dunque troverai facilmente qualcosa che ti piacerà.

  • Pareti colorate: Le pareti colorate sono un modo semplice e veloce per dare carattere alla camera dei ragazzi. Puoi scegliere un colore unico o creare un effetto “a contrasto”. Se hai dei bambini piccoli, opta per colori tenui e rilassanti come il celeste, il rosa o il giallo. Per i ragazzi invece, puoi osare con colori più vivaci come l’arancione, il verde o il viola.
  • Decorazioni murali: Le decorazioni murali sono un modo divertente e creativo per personalizzare la camera dei ragazzi. Puoi scegliere tra poster, adesivi, murales o persino le moderne insegne al neon led, interamente personalizzabili. Se i tuoi figli sono ancora piccoli, opta per decorazioni con personaggi dei cartoni animati o dei loro film preferiti. Per i ragazzi più grandi, puoi scegliere decorazioni con motivi geometrici, animali o piante.
  • Mobili e accessori coordinati: Mobili e accessori coordinati creano un ambiente armonioso e gradevole. Scegli un tema o un colore che ti piace e trova mobili e accessori che lo rispecchino. Nel caso di figli piccoli, opta per mobili e accessori robusti e resistenti. Per i ragazzi più grandi, puoi scegliere mobili e accessori più moderni e minimali.
  • Complementi che stimolino la creatività: Sia i ragazzi che i bambini hanno bisogno di uno spazio in cui poter esprimere la loro creatività. Puoi arricchire la loro camera con complementi d’arredo che stimolino la loro immaginazione e la loro fantasia. Ad esempio, una lavagna bianca da parete è un ottimo modo per invogliare i bambini a disegnare, scrivere o comunque lasciare libero sfogo alla creatività. Anche un tavolo da disegno o una scrivania con cassetti sono ideali per consentire loro di riporre materiali come pennarelli, colori, matite, fogli, etc. Se stai cercando invece un’idea fuori dal comune, pensa ad un proiettore per mostrare immagini o video sulle pareti, creando ogni volta un’atmosfera magica e stimolante.
  • Soluzioni per l’interazione con gli amici: I tuoi figli hanno bisogno di uno spazio in cui poter invitare gli amici a giocare e a divertirsi. Ci sono tante idee per arricchire la loro camera con soluzioni che favoriscano l’interazione sociale: pensa ad esempio ad un tavolo da gioco o un tavolo da ping pong per divertirsi in compagnia, o un divano per rilassarsi e chiacchierare.
  • Complementi d’arredo per l’apprendimento: La camera dei ragazzi può diventare anche un luogo di apprendimento. Ci sono tante idee per arricchire la camera dei ragazzi con soluzioni d’arredo che stimolino la curiosità e la voglia di imparare. Tra queste la libreria con libri in grado di stimolare la lettura e l’amore per la conoscenza, un microscopio o un telescopio per stimolare la curiosità scientifica, un pianoforte o una chitarra per avvicinare i ragazzi alla musica.

In breve

Queste sono solo alcune idee carine per arricchire la camera dei tuoi ragazzi. Bastano solo un pò di creatività e fantasia per creare un ambiente unico e speciale per loro.

Siamo certi che queste idee ti daranno lo spunto giusto per completare l’arredo della camera dei ragazzi in maniera creativa e adatta alle loro attitudini e necessità.

Gender Equality Index, l’Europa fa progressi (e anche tanti) 

Il Gender Equality Index (Indice per l’Uguaglianza di Genere) dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) ha recentemente registrato un risultato eccezionale, segnando un decennio di progressi in Europa nell’ambito della parità di genere. Questo indice rappresenta uno strumento fondamentale per valutare il grado di uguaglianza tra uomini e donne nei vari Paesi del Vecchio continente, ed è stato utilizzato da istituzioni europee per monitorare gli avanzamenti in questo settore cruciale.

Secondo le ultime rilevazioni dell’EIGE, l’Indice sull’Uguaglianza di Genere ha superato la soglia dei 70 punti, raggiungendo la cifra di 70,2 punti. Ciò significa un incremento di 1,6 punti rispetto all’anno precedente, e il risultato segna un record dal momento dell’istituzione di questo indicatore, dieci anni fa. L’andamento positivo si riscontra anche in Italia, dove l’Indice ha segnato un aumento, raggiungendo 68,2 punti su 100.

Miglioramenti su temi sensibili

L’Unione Europea e l’Italia stanno compiendo progressi significativi nel campo della parità di genere, un settore tradizionalmente caratterizzato da miglioramenti molto lievi. Tuttavia, questi dati promettenti richiedono un impegno continuo nel tempo attraverso misure e interventi mirati al fine di garantire una reale parità di genere.
Nonostante i progressi, alcuni Paesi europei, come la Francia e la Finlandia, hanno registrato una diminuzione nei loro punteggi di Gender Equality Index nel 2023.

Le aziende danno il buon esempio

A livello europeo, i miglioramenti più significativi nella parità di genere si sono verificati all’interno dei consigli di amministrazione delle aziende. La percentuale di donne nei board aziendali è cresciuta dal 12% nel 2010 al 33% nel 2023, mentre nei parlamenti nazionali il progresso è stato più modesto, passando dal 25% al 33% nello stesso periodo.

Luci e ombre sulla situazione italiana

In Italia, il Gender Equality Index ha registrato una delle crescite più significative dal 2010, con un aumento di quasi 15 punti e un punteggio di 68,2, seppur inferiore alla media europea (70,2). Questo evidenzia sia progressi importanti sia la necessità di ulteriori azioni. Settori come la salute hanno fatto registrare miglioramenti notevoli, con un punteggio di 89,2, superiore alla media UE. In particolare, l’accesso alle cure sanitarie ha ottenuto un punteggio eccezionale di 98,6 su 100.
Anche le attività assistenziali hanno visto un aumento di 13 punti negli ultimi 3 anni. La presenza femminile nelle commissioni parlamentari sull’ambiente e i cambiamenti climatici è del 40%, superiore alla media europea del 30%.

Nel mondo del lavoro c’è molto da fare

Al contrario, settori come la cultura e il business hanno ottenuto punteggi inferiori, rispettivamente 60,8 su 100 e 65 punti su 100, sebbene il lavoro mostri un incremento annuale di 1,8 punti. Nel mondo del lavoro, l’Italia si colloca all’ultimo posto tra gli Stati membri dell’UE, soprattutto per gli indicatori di “segregazione e qualità del lavoro” e “partecipazione delle donne”.
Questa disparità è evidente nei settori dell’energia e dei trasporti, dove le donne sono notevolmente sottorappresentate. Nell’ambito dell’istruzione, le laureate in studi scientifici e tecnologici rappresentano solo il 40% del totale nel 2021.

Costo della vita, come cambiano le abitudini di acquisto?

L’aumento generale del costo della vita continua a influenzare le spese degli italiani, che stanno adattando le proprie abitudini di consumo per proteggere il loro potere d’acquisto. Questa necessità di “fare i conti” si manifesta anche con un crescente ricorso a sconti e promozioni.
I dati provengono dall’Osservatorio Shopping di DoveConviene, un’app che serve a risparmiare tempo e denaro per lo shopping, mostrano un aumento del 13% nelle ricerche di promozioni da parte dei consumatori nel 2023 rispetto all’anno precedente. Questo trend è in costante crescita sin dal 2020, con un incremento del 24% nel 2022 rispetto al 2021.

Prodotti per la casa e cura della persona, caccia alle offerte

Tra le categorie che registrano la crescita più significativa, spiccano i prodotti per la cura della casa e della persona, che sono aumentati del 33% rispetto al 2022. Gli articoli per animali registrano anch’essi un deciso boom, con un incremento del 44%.
Questo indica una crescente necessità da parte dei proprietari di animali di trovare soluzioni economiche senza compromettere la qualità della vita dei loro amici a quattro zampe.

Richiesti gli sconti per gli alimentari

Anche i prodotti alimentari e le bevande continuano a essere molto richiesti, con un aumento del 29% nelle ricerche nel 2023. Acqua, birra e latte rimangono i tre prodotti in offerta più cercati dagli italiani. Tuttavia, c’è un aumento importante nelle ricerche di olio extravergine di oliva (+230%), zucchero (+221%), legumi (+98%) e caffè (+72%).

Tutelare il potere d’acquisto

In un contesto economico segnato dall’inflazione, la tutela del potere d’acquisto è diventata una priorità per i consumatori. Sempre più persone stanno rivalutando le proprie abitudini di consumo e cercano attivamente sconti e offerte. L’aumento delle ricerche di promozioni, iniziato nel 2020, dimostra quanto queste siano diventate importante nella lotta contro l’aumento dei prezzi. Inoltre, rivela il ruolo fondamentale della pianificazione degli acquisti.
L’Osservatorio mette poi in luce la tendenza a evitare l’accumulo di prodotti in offerta a favore di acquisti mirati, preceduti da una ricerca online oculata.
“Fenomeno sicuramente influenzato anche da una maggiore attenzione del consumatore alla sostenibilità e alle politiche di contrasto agli sprechi alimentari, portate avanti da molte catene della grande distribuzione” ha commentato Marco Durante, Global VP Sales e Marketing Italia di ShopFully. E la ricerca on line è importante per pianificare gli acquisti al miglior prezzo.

Agire per il cambiamento: un vademecum per la sostenibilità

La sostenibilità è un processo in evoluzione, ed essere responsabili è l’unica strada possibile. Misurare l’impatto delle azioni sulla sostenibilità è il punto di partenza per definire strategie efficaci per un futuro sostenibile, che richiede una trasformazione degli stili di vita e del modo di gestire le organizzazioni.
Insomma, per abitare il cambiamento è necessario costruire una nuova bussola di valori e valorizzare il ruolo di ognuno nello sviluppo sostenibile.

Ma come agire per il cambiamento ambientale e sociale? Dall’edizione 2023 del Salone della Csr e dell’innovazione sociale emerge un vero e proprio vademecum di azioni concrete, tradotte in pillole di sostenibilità per imprese e persone.

Non sprecare, riparare, partecipare

Anzitutto ridurre lo spreco alimentare, scegliere sempre e solo prodotti di stagione, possibilmente sfusi, oppure confezionati con materiali ecosostenibili e riutilizzabili.
Imparare a riparare gli oggetti e riutilizzare gli scarti in modo creativo con il fai-da-te.

Partecipare in modo continuativo e costruttivo alla vita della propria comunità, cominciando dagli ambiti che si percepiscono come più vicini, come la scuola, le iniziative di solidarietà o attività, ad esempio il plogging, la raccolta dei rifiuti mentre si fa jogging.
Condividere con parenti, amici, vicini i comportamenti virtuosi, anche attraverso la creazione di gruppi di acquisto e condivisione.

Coinvolgere, includere, muoversi con i mezzi pubblici 

E ancora: insegnare ai propri figli che la sostenibilità è un valore, coinvolgendoli direttamente con piccoli ‘incarichi’, come la raccolta differenziata o il mercatino dei giochi usati.
Fare più attività sportiva e vivere lo sport come momento di inclusione e aggregazione, partecipando attivamente alle iniziative sul territorio.

In casa, usare riduttori di flussi d’acqua, non lasciare dispositivi elettrici ed elettronici in stand-by, scegliere elettrodomestici a basso consumo.
Scegliere di andare a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta per gli spostamenti in città e preferire il treno per i viaggi più lunghi. E conoscere e approfondire temi legati sostenibilità anche visitando musei, mostre, biblioteche e spazi culturali.

Promuovere la simbiosi industriale, innovare, collaborare

Investire nell’educazione dei giovani e nella formazione dei collaboratori, ripensare la logistica e rinnovare le flotte aziendali per ridurre l’impronta carbonica, promuovere la simbiosi industriale per migliorare l’economia circolare, dedicando maggiori risorse alle collaborazioni di filiera e all’ecodesign. Lo riporta Adnkronos, insieme a creare più spazi per il verde pubblico e realizzare orti e giardini sui tetti degli edifici aziendali. Facilitare e sostenere la creazione di comunità energetiche, investire risorse in cultura e migliorare la collaborazione con gli enti culturali. Innovare i sistemi di welfare aziendale per renderli più vicini ai bisogni delle persone, ridurre l’impatto degli eventi musicali, sportivi e culturali, rendere etichette e confezioni più chiare per favorire ulteriormente la trasparenza verso il consumatore. E definire e applicare policy DE&I.

Gli arredi per un negozio vintage

Se hai deciso di creare un ambiente retrò per il tuo nuovo negozio, se stai cercando di creare un’atmosfera unica e affascinante che possa stupire i tuoi clienti, l’arredamento vintage è la scelta ideale.

Si tratta infatti di un tipo di arredo che ti consente di spaziare con la fantasia e la scelta delle soluzioni più funzionali e gradevolmente estetiche al tempo stesso.

Ci sono diversi stili vintage tra cui scegliere e tra questi il vintage industriale, il retrò classico o lo  shabby chic. Ognuno di questi stili ha le proprie caratteristiche distintive e può creare un’atmosfera unica.

Benefici dell’uso di arredi vintage

L’arredamento vintage offre una serie di vantaggi che possono aiutarti a distinguerti dalla massa e a creare un’esperienza davvero paicevole per i tuoi clienti.

Una delle principali ragioni per le quali scegliere arredi vintage è che questi attirano l’attenzione e catturano l’interesse dei visitatori.

Alcuni pezzi unici raccontano infatti storie di epoche passate e creano un senso di nostalgia che può affascinare le persone, ricordando loro l’infanzia o il tempo passato.

Inoltre, l’arredamento vintage conferisce un carattere distintivo di unicità al tuo negozio.

Mentre molti locali commerciali moderni si somigliano un po’ tutti, l’uso di mobili vintage ti permette di distinguerti e di creare un ambiente unico che i tuoi clienti apprezzeranno certamente.

Tipi di mobili vintage per negozi

Se l’obiettivo è quello di arredare un negozio in stile vintage, ci sono diversi tipi di mobili tra cui puoi scegliere. Ecco alcuni esempi:

  • Scaffali ed espositori in legno: Gli scaffali vintage sono perfetti per esporre i prodotti e aggiungere un tocco di eleganza in negozio. Esistono in commercio scaffali in legno massello con un design unico che ricordano piacevolmente il tempo passato.
  • Tavoli: I tavoli vintage sono sia funzionali che decorativi. Puoi utilizzarli come superfici di appoggio quando mostri i tuoi prodotti ai clienti, oppure adoperarne uno per poggiarci sopra il registratore di cassa ed altra attrezzatura utile per il lavoro.
  • Sedie e poltrone: Le sedie e le poltrone vintage aggiungono un tocco di charme ed offrono un posto comodo per i clienti tra un acquisto e l’altro. Scegli sedie o poltrone con tessuti d’epoca o dettagli unici che richiamino il periodo storico che preferisci.

 Decorazioni e accessori vintage

Oltre ai mobili, le decorazioni e gli accessori vintage sono fondamentali per completare l’atmosfera giusta in negozio. Ecco alcune idee che potresti considerare:

  • Specchi: Gli specchi vintage aggiungono un tocco di eleganza e senso di profondità al tuo negozio. Puoi posizionarli strategicamente per creare l’illusione di uno spazio più ampio e luminoso.
  • Lampade: Le lampade vintage sono un elemento decorativo indispensabile nei negozi dallo stile vintage. Scegli lampade con abat-jour di design o con basi in metallo per aggiungere un po’ di atmosfera in ogni angolo del negozio.
  • Insegne vintage: Le insegne vintage sono un modo fantastico per aggiungere un tocco di autenticità in più. Posiziona insegne luminose con scritte retrò per creare un’atmosfera nostalgica e attirare l’attenzione dei clienti.
  • Orologi e oggetti decorativi: Gli orologi vintage e gli oggetti decorativi sono dettagli che possono fare la differenza. Scegli orologi d’epoca o oggetti unici che riflettano lo stile del tuo negozio e posizionali laddove possano essere bene in vista.

 Cura e manutenzione degli arredi vintage

Una volta che avrai scelto i mobili e le decorazioni vintage per il tuo negozio, sarà importante prendersene cura adeguatamente per preservarne l’aspetto nel tempo.

Pulisci regolarmente i tuoi mobili con prodotti delicati e assicurati di evitare l’esposizione diretta alla luce del sole per evitare che questa possa sciuparli.

Se necessario, consulta un esperto di restauri per fare in modo che i tuoi arredi vintage rimangano sempre in condizioni ottimali.

Conclusioni

L’uso di arredi vintage in negozio può trasformare l’esperienza tuoi clienti e conferire un aspetto unico e affascinante ai locali.

Da qui nasce l’importanza di scegliere con cura lo stile giusto per i tuoi arredi vintage, e di mantenerli in ottime condizioni nel tempo.

Che tu stia aprendo un negozio di abbigliamento o un café, gli arredi vintage faranno la differenza per il tuo business.

Contro la contraffazione serve l’internazionalizzazione del “vero” agroalimentare italiano

Il tema dell’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari italiane è un argomento di grande rilevanza nel dibattito pubblico ed economico da molti anni. I vari governi italiani hanno spesso incluso negli obiettivi dei loro programmi la crescita dell’export, accompagnata da strumenti e sostegni economici per conquistare quote di mercato in tutto il mondo.
Questa conquista avrebbe dovuto contrastare la vendita di prodotti contraffatti, il cosiddetto “italian sounding”, che spesso mina la reputazione dell’export italiano, anche se questi prodotti falsi vengono venduti a prezzi molto inferiori.

58,8 miliardi di euro il valore dell’export

Negli anni, le esportazioni agroalimentari dall’Italia sono notevolmente cresciute, raggiungendo 58,8 miliardi di euro alla fine del 2022, rispetto ai 31,9 miliardi di dieci anni prima. Un dato che rappresenta un aumento dell’85%, superiore alla crescita complessiva delle esportazioni nel settore manifatturiero italiano (+59%).

Esiste però un problema legato alla propensione all’export delle imprese italiane nel settore agroalimentare. In media, solo il 15% delle 54.000 aziende alimentari italiane esporta al di fuori dei confini nazionali. Questa capacità di esportazione sale con le dimensioni aziendali, ma l’86% delle imprese ha meno di 10 dipendenti e contribuisce solo al 10% del fatturato del settore. Al contrario, le grandi aziende con oltre 250 dipendenti rappresentano solo lo 0,2% del totale, ma generano il 34% del fatturato complessivo. Questo divario strutturale influisce negativamente sulla capacità dell’Italia di competere con paesi come la Germania, che ha una propensione all’export superiore al 40% grazie a imprese più grandi e strutturate.

C’è bisogno di nuovi mercati

Un fattore chiave di questa ridotta propensione all’export è la struttura demografica dell’Italia. Molte piccole e medie imprese agroalimentari producono principalmente per il mercato nazionale, che rappresenta attualmente il terzo mercato più grande in Europa per i prodotti agroalimentari.

Però il calo demografico previsto e l’invecchiamento della popolazione potrebbero portare a una diminuzione della domanda interna. La popolazione italiana è destinata a diminuire da 59,2 milioni a 54,2 milioni entro il 2050, con un aumento significativo degli anziani. Una simile evoluzione avrà un impatto sia sulla quantità sia sulla qualità dei consumi alimentari, con alcune categorie di prodotti che rischiano una contrazione nelle vendite.

Il futuro è il mondo

Per affrontare questa sfida, le imprese alimentari italiane devono puntare sull’internazionalizzazione come unica opzione per garantirsi un futuro.

Tuttavia, il processo richiede una visione a medio-lungo termine, un’adozione di strategie di market intelligence e soluzioni concrete per l’internazionalizzazione. È essenziale promuovere una nuova cultura d’impresa basata sullo sviluppo sostenibile e redditizio di progetti di business, soprattutto nelle PMI agroalimentari, per sfruttare appieno il potenziale di crescita nel mercato internazionale e mantenere la competitività del settore agroalimentare italiano.

Consumi e stili di vita: tanti futuri possibili e scenari incerti

Guerra e cambiamenti geopolitici, climatici, migrazioni, Intelligenza artificiale e mercato del lavoro, inflazione e possibile crisi economica. Non sono mai stati così tanti i futuri possibili e di conseguenza incerti e cupi gli scenari. Esaurita l’esuberante crescita post pandemica, l’economia italiana perde la spinta dei consumi che hanno sostenuto il Pil nella prima parte del 2023.  Prospettive appesantite dall’eccezionale crescita dell’inflazione che ha abbattuto il potere d’acquisto in una misura pari a 6.700 euro pro-capite. Secondo l’80% dei manager bisognerà aspettare almeno il 2025 prima che la crescita dei prezzi torni ai livelli pre-pandemici.  Di fatto, secondo il Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e domani, redatto dall’ufficio Studi di Ancc-Coop, nei prossimi mesi il 36% degli italiani ridurrà i consumi.

Lavorare di più per difendersi dal carovita

A fronte di un drammatico impoverimento, la dinamica delle retribuzioni resta insufficiente. Il 70% degli occupati avrebbe bisogno almeno di un’altra mensilità per condurre una vita dignitosa. Da qui la tendenza ad aggiungere lavoro al lavoro come strategia di difesa dal carovita, aumentando il numero di ore lavorate (27%) o eseguendo lavoretti aggiuntivi (25%). Ma a dispetto di questo impegno ulteriore, l’impatto devastante dei prezzi trascina 27 milioni di italiani (+50% vs 2021) in una condizione di disagio duraturo, costringendoli a rinunciare allo standard di vita minimo accettabile almeno in un ambito. Il 10% non arriva a fine mese e un’ulteriore 23% ci arriva, ma teme di non farcela. 

Classe media e GenZ più in difficoltà

Anche se in un qualche modo si sbarca il lunario, si fanno grandi rinunce (20%) o sacrifici. Tra le famiglie middle class meno della metà riuscirebbe a fare fronte senza difficoltà a una spesa imprevista di 800 euro. La categoria più in difficoltà è quella dei giovani: la GenZ (18-34enni) vive in una sorta di apartheid in termini retributivi, e il dislivello generazionale con i boomers è impietoso.
A fronte di una retribuzione media, i primi scendono del 23% mentre i secondi salgono di oltre il 17%. E a parità di inquadramento, un giovane italiano guadagna quasi la metà di un over50.
Non stupisce se il 40% di loro immagina di vivere altrove da qui a 2/3 anni e il 20% sta progettando di farlo.

Un ostinato ottimismo sostenuto dagli psicofarmaci

Eppure, gli italiani continuano a manifestare una sorprendente assenza di rabbia o rancore sociale. La fotografia scattata dal Rapporto è di un Paese certamente inquieto (30%, +6% vs 2022), dove crescono i timori (32% vs 20%), ma che vede rafforzare fiducia (36%), serenità (29%), accettazione (23%) e aspettativa positiva (28%). Un ostinato, pacato, ottimismo che costituisce uno dei grandi punti di forza del sistema Paese, ma che fa emergere anche tutta la fatica quotidiana per tenere insieme i pezzi.
Non sorprende che 1 italiano su 5 faccia un uso più o meno abituale di psicofarmaci, e che i farmaci per ipertensione, gastrite e stress svettino in cima alla classifica dei medicinali più venduti.

ISEE, cos’è, a cosa serve e come si ottiene

L’ISEE, acronimo di “Indicatore della Situazione Economica Equivalente,” è un indicatore utilizzato in Italia per determinare la situazione economica di un nucleo familiare al fine di stabilire l’accesso a una serie di servizi, agevolazioni, e sussidi pubblici. Questo indicatore tiene conto non solo del reddito, ma anche di altri fattori, come la composizione del nucleo familiare e la situazione patrimoniale.
Per calcolare l’ISEE, è necessario seguire un procedimento che coinvolge diverse variabili. Per non sbagliare, è consigliabile consultare il sito web dell’INPS o rivolgersi a un CAF o a un professionista del settore per ottenere informazioni e assistenza specifiche sul procedimento.

Gli elementi per il calcolo

Sono diversi i dati necessari per il calcolo dell’ISEE. Sempre occorre la dichiarazione dei redditi dei componenti del nucleo familiare. Questo include redditi da lavoro dipendente, autonomo, da pensione, da locazione, e altre fonti di reddito. È importante dichiarare correttamente tutti i redditi per ottenere un calcolo preciso. Oltre a questa, va valutata la situazione patrimoniale. Deve essere calcolato il valore del patrimonio mobiliare (come conti correnti, azioni, etc.) e immobiliare (come la casa di proprietà). Questo valore verrà poi sommato ai redditi dichiarati.

Composizione del nucleo familiare

Per un calcolo corretto, va indicato chi fa parte del nucleo familiare. Questo include il coniuge, i figli, eventuali altri familiari a carico e le loro caratteristiche personali (ad esempio, età e occupazione). Si tiene conto delle spese sostenute per l’abitazione, tra cui l’affitto o il mutuo, le spese condominiali e l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili). Per un principio di equità, vengono considerate eventuali situazioni particolari, come la presenza di familiari con disabilità o altre circostanze che possono influire sulla situazione economica.

Validazione

Una volta compilata la dichiarazione, questa viene inviata all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) o a uno degli enti autorizzati per la validazione. L’ente verifica le informazioni fornite e calcola l’ISEE. Alla fine del processo, si riceverà il proprio ISEE, che è un valore numerico rappresentativo della situazione economica del nucleo familiare. Questo valore viene utilizzato per determinare l’accesso a vari servizi e agevolazioni, come borse di studio, assistenza sanitaria agevolata, assegni familiari, e altro ancora. L’ISEE deve essere ricalcolato periodicamente, di solito ogni anno, o in caso di cambiamenti significativi nella situazione economica o familiare.

Care vacanze: per 5 milioni di italiani costano troppo

Secondo l’indagine di Facile.it e Consumerismo No Profit sono oltre 5 milioni gli italiani che quest’anno non partiranno a causa degli aumenti generalizzati dei prezzi. Nella migliore delle ipotesi tali aumenti hanno eroso la capacità di risparmio delle famiglie, ma nella peggiore hanno intaccato i risparmi accantonati negli anni passati, pregiudicando la possibilità di concedersi una vacanza estiva.
E circa 3,2 milioni di italiani alla fine hanno deciso di rinunciare a partire, soprattutto i giovani tra 18-24 anni, di cui il 53,8% è restato a casa per questa motivazione. Ma gli italiani che nonostante tutto sono riusciti a mettere da parte un piccolo budget da destinare alle ferie hanno però dovuto fare i conti con un secondo problema, il caro-vacanze. Dai trasporti agli hotel fino ai gelati quest’anno tutto costa di più.

Voli: tariffe cresciute di oltre il 50% 

Secondo l’indagine i prezzi dei treni sono in linea con i periodi precedenti, e tranne acquisti dell’ultimo minuto non hanno subito grandi oscillazioni. Diversamente, i voli nazionali ed esteri sembrano aver subito incrementi anche oltre il 50%. Anche chi sceglierà di raggiungere la destinazione estiva con il proprio veicolo dovrà fare i conti con l’aumento del prezzo del carburante. Da giugno a fine luglio i prezzi di diesel e benzina sono aumentati rispettivamente dal 6% al 12% e dal 5% all’11%. Ma i prezzi potrebbero essere decisamente più elevati se ci si rifornisce in autostrada, dove le tariffe tendono a essere più alte.

Quanto costa una giornata in spiaggia? Anche 50 euro

I prezzi di hotel, B&B e case vacanza hanno raggiunto il picco storico. Per una sola notte in B&B o hotel in due a Roma la spesa media si aggira intorno a 150 euro. A Milano anche 180, e paradossalmente anche località fino a qualche tempo fa più economiche, come Napoli e Palermo, ormai sembrano essere diventate mete solo per chi può spendere molto. Quanto alle spiagge, una giornata in spiaggia libera può costare anche il 75% in meno di una giornata presso uno stabilimento attrezzato, dove attualmente i prezzi giornalieri oscillano tra 30 e 50 euro per due lettini e un ombrellone.

Gelati: a Roma un cono piccolo supera i 4 euro

Non sedersi a tavola prima di aver visto i prezzi. Preferire i giorni della settimana meno affollati. Attenzione al costo di vini e alcolici, che spesso determinano anche il 50% dell’importo del conto. Sono le buone abitudini da osservare per non farsi andare di traverso il boccone. Ma è il prodotto tipico dell’estate quest’anno a essere particolarmente salato. Il gelato sta infatti registrando sensibili rincari: a maggio l’incremento medio è del +22% rispetto al 2022. A pesare sui listini è l’incremento dei costi delle materie prime, come uova, zucchero, frutta, ma anche il caro-energia che determina aggravi dei costi di produzione. A crescere sono i prezzi dei gelati venduti ai supermercati, nei bar, ma anche coni e coppette delle gelaterie. A Roma nelle zone più turistiche un cono piccolo da due gusti supera i 4 euro.