I Millenial non temono la tecnologia, ma chiedono più formazione

I Millennial non hanno paura dei cambiamenti tecnologici dell’Industria 4.0, ma chiedono più formazione al mondo delle imprese, per non arrivare impreparati alle sfide poste dalle nuove tecnologie digitali. Il 48% dei giovani professionisti italiani vede infatti nell’introduzione di tecnologie innovative come robotica e intelligenza artificiale un’opportunità per concentrarsi maggiormente sugli aspetti più creativi del proprio lavoro. E solo il 17% teme di essere parzialmente o completamente sostituito dai robot. Ma solo una minoranza si considera sufficientemente competente, e ha la percezione di essere abbastanza preparata.

Solo 3 su Millennial su 10 sente di avere le competenze necessarie

È quanto emerge dalla settima edizione del Millennial Survey di Deloitte, che ha raccolto le opinioni di 10.455 Millennial provenienti da 36 paesi, di cui 306 italiani, e 1.844 giovani della generazione Z, o Centennials, ovvero i nati dalla seconda metà degli anni Novanta fino al 2010. Insomma, i veri nativi digitali.

Tra i Millennial intervistati però meno di 4 su 10 (3 su 10 tra i cugini della generazione Z) sentono di avere le competenze necessarie e si aspettano un sostegno formativo, e la maggioranza considera insufficiente la risposta delle imprese, riporta Ansa.

La gig economy rappresenta un’ottima opportunità, ma la fiducia nelle aziende è in calo

In generale per i Millennial la gig economy rappresenta un’ottima opportunità per integrare il proprio stipendio in modo flessibile. Tanto che 8 giovani su 10 ne sono già parte attiva, o la stanno prendendo in considerazione. Di contro la fiducia dei giovani verso le aziende è in calo, e mostra un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. Oggi infatti meno della metà dei Millennial (48%), contro il 62% nel 2017, ritiene che le aziende si comportino in modo etico e pensa che i dirigenti aziendali siano impegnati a contribuire al miglioramento della società.

I Millennial italiani sono scettici verso le imprese. E della politica si fidano ancora meno

Se la fiducia nelle aziende tra i giovani è in calo, in Italia lo scetticismo è ancora maggiore. Sono infatti più dell’80% i ragazzi italiani che ritengono le aziende focalizzate esclusivamente “sulle priorità interne piuttosto che sul sociale”. E soprattutto, che “non abbiano altre ambizioni al di fuori del loro profitto”.

Una percezione negativa che peggiora ulteriormente quando si parla di politica. In questo caso solo il 10% dei giovani italiani ritiene che l’influenza sociale dei politici sia positiva, percentuale che sale al 36% in riferimento all’operato dei leader d’impresa.