Dallo smart working alle flessibilità: come è cambiato il lavoro e quali le prospettive post Covid

Come è cambiato il modo di lavorare nel mondo dopo la pandemia di Covid-19? E cosa resterà dei tanti sconvolgimenti che tutti abbiamo vissuto anche sul piano professionale negli ultimi mesi? Ancora, lo smart working, mai così praticato come nell’ultimo anno e mezzo, resisterà al ritorno alla normalità oppure si farà marcia indietro verso modalità di lavoro più “classiche”? A questi e a molti altri quesiti ha risposto il nuovo sondaggio Ipsos, condotto in collaborazione con il World Economic Forum in 29 Paesi, che ha indagato come la pandemia da Covid-19 abbia influenzato le modalità di lavoro, qual è la situazione attuale dei lavoratori e quali le prospettive future. 

L’impatto dello smart working nel mondo…

In media, a livello internazionale, il 23% degli intervistati dichiara di lavorare da casa in misura maggiore rispetto a prima della pandemia. Percentuale leggermente più bassa in Italia, in cui il 18% dei lavoratori  dichiara di lavorare più da casa, il 73% non ha notato nessun cambiamento e il 9% continua a lavorare meno da casa rispetto al periodo precedente alla pandemia. Prima che la pandemia scoppiasse, il 53% degli intervistati a livello internazionale ha dichiarato di aver sempre lavorato in ufficio lontano da casa; percentuale che si attualmente si è ridotta al 39%. 

… e in Italia

In Italia, prima dello scoppio del Covid-19, il 56% dei lavoratori ha dichiarato di aver sempre lavorato in ufficio lontano da casa, il 15% ha sempre operato lontano da casa ma non in ufficio, il 14% ha sempre svolto le proprie mansioni da casa, infine, il restante 14% ha sempre lavorato da casa e qualche volta lontano dalla propria abitazione. E ora come stanno lavorando gli italiani? Il 48% è ritornato in ufficio, il 16% lavora lontano da casa ma non in ufficio, il 21% svolge i suoi compiti da casa, mentre il 15% lavora qualche volta a casa e qualche volta lontano da casa. Inoltre, quando la pandemia sarà davvero finita, gli italiani in che modalità preferiranno ritornare a lavorare? Il 33% vorrebbe lavorare completamente da casa, il 12% lavorerebbe da casa come sta facendo tutt’ora, il 28% preferirebbe svolgere le proprie mansioni, completamente, lontano da casa meno di come stia già facendo, il 9% non sa esprimersi in merito e infine il 17% ha dichiarato che il lavoro che svolge non gli consente la possibilità di scegliere la modalità che preferisce.

Obiettivo flessibilità 

Lo smart working ha anche introdotto il concetto di flessibilità nella giornata lavorativa degli italiani. Un aspetto positivo che non si vuole abbandonare: in media, il 28% degli intervistati a livello internazionale è fortemente d’accordo con una maggior flessibilità da parte dei propri datori di lavoro, condiviso anche dal 34% degli italiani. Ne consegue che, con più tempo e maggiore comfort, le persone possano essere più produttive con un orario di lavoro flessibile: il 29% degli intervistati a livello internazionale e il 27% degli italiani sono pienamente d’accordo.