Boom di adesioni per la terza edizione del Rapporto Welfare Index PMI

Crescono le adesioni alla terza edizione di Welfare Index PMI: nel 2018 hanno partecipato infatti 4.014 piccole medie imprese italiane, circa il doppio rispetto al 2016 e con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. E in tre anni sono state superate le 10 mila interviste. Il Rapporto Welfare Index PMI 2018 è l’indagine annuale condotta da Generali Italia con l’obiettivo di supportare la crescita di imprese, famiglie e lavoratori attraverso la diffusione della cultura del welfare aziendale. Al Rapporto hanno partecipato Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, fornendo un importante supporto alla mappatura della diffusione del welfare fra le aziende di dimensioni più piccole.

38 aziende ottengono le 5W rispetto alle 22 del 2017

Sul sito dedicato welfareindexpmi.it è online un database utile sia a livello istituzionale, per comprendere le realtà delle PMI italiane, sia alle imprese stesse, a cui fornisce importanti informazioni sulle novità fiscali, riferisce Teleborsa. Il Rapporto raggruppa le aziende in cinque classi, e quest’anno hanno ottenuto le 5W 38 aziende rispetto alle 22 del 2017. Si tratta del punteggio più alto, rappresentato da casi d’eccellenza che hanno attuato un ampio ventaglio di iniziative per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie. Spesso attraverso soluzioni originali e innovative.

In Italia migliora il benessere dei dipendenti e aumenta la produttività delle imprese

“Da tre anni mettiamo in campo le nostre competenze di assicuratori, insieme alle principali confederazioni nazionali, per promuovere attraverso il welfare aziendale la crescita delle imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie”, afferma Marco Sesana, Country Manager e AD di Generali Italia. Dal rapporto inoltre emerge che in Italia migliora il benessere dei dipendenti e aumenta la produttività delle imprese. In particolare, l’analisi mette in evidenza una stretta correlazione tra il miglioramento del benessere, la soddisfazione dei lavoratori e la crescita della produzione aziendale. E secondo il 42,1% delle imprese questi fattori sono il principale obiettivo nelle scelte di welfare, riporta Ansa. Tanto che fra le aziende più attive il 63,5% afferma di aver ottenuto anche un incremento della produttività.

Nei prossimi anni il 52,7% delle Pmi punta su salute e assistenza, formazione e mobilità sociale

Nei prossimi 3-5 anni il 52,7% delle Pmi si propone un’ulteriore crescita del welfare aziendale, in particolare negli ambiti di salute e assistenza, conciliazione di vita e lavoro, giovani, formazione e mobilità sociale.

Intanto crescono le aziende attive nel welfare in almeno 3 delle 12 aree monitorate dal rapporto (previdenza, sanità integrativa, servizi di assistenza): se nel 2016 erano il 25,5% oggi sono il 41,2%. E sono raddoppiate le aziende molto attive in almeno 6 aree, passando dal 7,2% del 2016 al 14,3%.