Idee carine per arricchire la camera dei ragazzi

La camera dei ragazzi è uno spazio importante in cui i tuoi figli trascorrono gran parte del loro tempo. È un luogo in cui possono studiare, riposare, giocare e divertirsi.

Per questo motivo, è importante che sia un ambiente accogliente ed al tempo stesso stimolante per loro.

Se hai già arredato questa stanza, ma sei alla ricerca di particolari che possano completare ed arricchire l’ambiente nel suo insieme, ti farà piacere leggere alcune idee carine che abbiamo pensato di suggerirti proprio per abbellire ulteriormente la camera dei tuoi ragazzi.

Le soluzioni che abbiamo scelto sono in linea con le ultime tendenze e si adattano a tutti i gusti e le esigenze, dunque troverai facilmente qualcosa che ti piacerà.

  • Pareti colorate: Le pareti colorate sono un modo semplice e veloce per dare carattere alla camera dei ragazzi. Puoi scegliere un colore unico o creare un effetto “a contrasto”. Se hai dei bambini piccoli, opta per colori tenui e rilassanti come il celeste, il rosa o il giallo. Per i ragazzi invece, puoi osare con colori più vivaci come l’arancione, il verde o il viola.
  • Decorazioni murali: Le decorazioni murali sono un modo divertente e creativo per personalizzare la camera dei ragazzi. Puoi scegliere tra poster, adesivi, murales o persino le moderne insegne al neon led, interamente personalizzabili. Se i tuoi figli sono ancora piccoli, opta per decorazioni con personaggi dei cartoni animati o dei loro film preferiti. Per i ragazzi più grandi, puoi scegliere decorazioni con motivi geometrici, animali o piante.
  • Mobili e accessori coordinati: Mobili e accessori coordinati creano un ambiente armonioso e gradevole. Scegli un tema o un colore che ti piace e trova mobili e accessori che lo rispecchino. Nel caso di figli piccoli, opta per mobili e accessori robusti e resistenti. Per i ragazzi più grandi, puoi scegliere mobili e accessori più moderni e minimali.
  • Complementi che stimolino la creatività: Sia i ragazzi che i bambini hanno bisogno di uno spazio in cui poter esprimere la loro creatività. Puoi arricchire la loro camera con complementi d’arredo che stimolino la loro immaginazione e la loro fantasia. Ad esempio, una lavagna bianca da parete è un ottimo modo per invogliare i bambini a disegnare, scrivere o comunque lasciare libero sfogo alla creatività. Anche un tavolo da disegno o una scrivania con cassetti sono ideali per consentire loro di riporre materiali come pennarelli, colori, matite, fogli, etc. Se stai cercando invece un’idea fuori dal comune, pensa ad un proiettore per mostrare immagini o video sulle pareti, creando ogni volta un’atmosfera magica e stimolante.
  • Soluzioni per l’interazione con gli amici: I tuoi figli hanno bisogno di uno spazio in cui poter invitare gli amici a giocare e a divertirsi. Ci sono tante idee per arricchire la loro camera con soluzioni che favoriscano l’interazione sociale: pensa ad esempio ad un tavolo da gioco o un tavolo da ping pong per divertirsi in compagnia, o un divano per rilassarsi e chiacchierare.
  • Complementi d’arredo per l’apprendimento: La camera dei ragazzi può diventare anche un luogo di apprendimento. Ci sono tante idee per arricchire la camera dei ragazzi con soluzioni d’arredo che stimolino la curiosità e la voglia di imparare. Tra queste la libreria con libri in grado di stimolare la lettura e l’amore per la conoscenza, un microscopio o un telescopio per stimolare la curiosità scientifica, un pianoforte o una chitarra per avvicinare i ragazzi alla musica.

In breve

Queste sono solo alcune idee carine per arricchire la camera dei tuoi ragazzi. Bastano solo un pò di creatività e fantasia per creare un ambiente unico e speciale per loro.

Siamo certi che queste idee ti daranno lo spunto giusto per completare l’arredo della camera dei ragazzi in maniera creativa e adatta alle loro attitudini e necessità.

Gli arredi per un negozio vintage

Se hai deciso di creare un ambiente retrò per il tuo nuovo negozio, se stai cercando di creare un’atmosfera unica e affascinante che possa stupire i tuoi clienti, l’arredamento vintage è la scelta ideale.

Si tratta infatti di un tipo di arredo che ti consente di spaziare con la fantasia e la scelta delle soluzioni più funzionali e gradevolmente estetiche al tempo stesso.

Ci sono diversi stili vintage tra cui scegliere e tra questi il vintage industriale, il retrò classico o lo  shabby chic. Ognuno di questi stili ha le proprie caratteristiche distintive e può creare un’atmosfera unica.

Benefici dell’uso di arredi vintage

L’arredamento vintage offre una serie di vantaggi che possono aiutarti a distinguerti dalla massa e a creare un’esperienza davvero paicevole per i tuoi clienti.

Una delle principali ragioni per le quali scegliere arredi vintage è che questi attirano l’attenzione e catturano l’interesse dei visitatori.

Alcuni pezzi unici raccontano infatti storie di epoche passate e creano un senso di nostalgia che può affascinare le persone, ricordando loro l’infanzia o il tempo passato.

Inoltre, l’arredamento vintage conferisce un carattere distintivo di unicità al tuo negozio.

Mentre molti locali commerciali moderni si somigliano un po’ tutti, l’uso di mobili vintage ti permette di distinguerti e di creare un ambiente unico che i tuoi clienti apprezzeranno certamente.

Tipi di mobili vintage per negozi

Se l’obiettivo è quello di arredare un negozio in stile vintage, ci sono diversi tipi di mobili tra cui puoi scegliere. Ecco alcuni esempi:

  • Scaffali ed espositori in legno: Gli scaffali vintage sono perfetti per esporre i prodotti e aggiungere un tocco di eleganza in negozio. Esistono in commercio scaffali in legno massello con un design unico che ricordano piacevolmente il tempo passato.
  • Tavoli: I tavoli vintage sono sia funzionali che decorativi. Puoi utilizzarli come superfici di appoggio quando mostri i tuoi prodotti ai clienti, oppure adoperarne uno per poggiarci sopra il registratore di cassa ed altra attrezzatura utile per il lavoro.
  • Sedie e poltrone: Le sedie e le poltrone vintage aggiungono un tocco di charme ed offrono un posto comodo per i clienti tra un acquisto e l’altro. Scegli sedie o poltrone con tessuti d’epoca o dettagli unici che richiamino il periodo storico che preferisci.

 Decorazioni e accessori vintage

Oltre ai mobili, le decorazioni e gli accessori vintage sono fondamentali per completare l’atmosfera giusta in negozio. Ecco alcune idee che potresti considerare:

  • Specchi: Gli specchi vintage aggiungono un tocco di eleganza e senso di profondità al tuo negozio. Puoi posizionarli strategicamente per creare l’illusione di uno spazio più ampio e luminoso.
  • Lampade: Le lampade vintage sono un elemento decorativo indispensabile nei negozi dallo stile vintage. Scegli lampade con abat-jour di design o con basi in metallo per aggiungere un po’ di atmosfera in ogni angolo del negozio.
  • Insegne vintage: Le insegne vintage sono un modo fantastico per aggiungere un tocco di autenticità in più. Posiziona insegne luminose con scritte retrò per creare un’atmosfera nostalgica e attirare l’attenzione dei clienti.
  • Orologi e oggetti decorativi: Gli orologi vintage e gli oggetti decorativi sono dettagli che possono fare la differenza. Scegli orologi d’epoca o oggetti unici che riflettano lo stile del tuo negozio e posizionali laddove possano essere bene in vista.

 Cura e manutenzione degli arredi vintage

Una volta che avrai scelto i mobili e le decorazioni vintage per il tuo negozio, sarà importante prendersene cura adeguatamente per preservarne l’aspetto nel tempo.

Pulisci regolarmente i tuoi mobili con prodotti delicati e assicurati di evitare l’esposizione diretta alla luce del sole per evitare che questa possa sciuparli.

Se necessario, consulta un esperto di restauri per fare in modo che i tuoi arredi vintage rimangano sempre in condizioni ottimali.

Conclusioni

L’uso di arredi vintage in negozio può trasformare l’esperienza tuoi clienti e conferire un aspetto unico e affascinante ai locali.

Da qui nasce l’importanza di scegliere con cura lo stile giusto per i tuoi arredi vintage, e di mantenerli in ottime condizioni nel tempo.

Che tu stia aprendo un negozio di abbigliamento o un café, gli arredi vintage faranno la differenza per il tuo business.

Quali colori, materiali e stili utilizzare nell’allestimento del mio negozio?

Allestire adeguatamente un negozio è un processo fondamentale per creare un’esperienza d’acquisto piacevole e invitante per i clienti.

La scelta dei colori, dei materiali e degli stili giusti può aiutare a riflettere il brand del negozio e adattarsi al tipo di prodotti offerti, come vedremo a breve.

Poniamo allora l’attenzione su tutti quei consigli utili per lavorare su questi aspetti e raggiungere l’obiettivo desiderato in fatto di allestimento.

Colori

La scelta dei colori per il tuo negozio è notoriamente importante per riuscire a creare un’atmosfera coerente e invitante.

I colori possono infatti influenzare l’umore e le emozioni dei clienti e riflettere il brand del negozio. Ecco alcuni consigli che ti aiuteranno a scegliere i colori giusti:

Colore del brand

Il colore del brand dovrebbe essere la base per qualsiasi decisione inerente i colori che saranno presenti all’interno del tuo negozio.

Se il brand utilizza un colore predominante, utilizzalo come base per la scelta dei colori dell’allestimento. Ad esempio, se nel marchio è presente il blu, considera l’utilizzo di adoperare varie sfumature di blu nell’allestimento del tuo negozio.

Psicologia del colore

La psicologia del colore deve necessariamente essere considerata quando si tratta di scegliere i colori appropriati per un negozio.

Ad esempio, il rosso può infondere un senso entusiasmo, il blu può regalare un senso di relax mentre il giallo può stimolare l’attenzione.

Combinazioni di colore

Le combinazioni di colore possono essere utilizzate a tuo favore per creare un’atmosfera coerente e armoniosa nel tuo punto vendita.

Una buona pratica è quella di utilizzare una combinazione di 3-4 colori. Ad esempio, si potrebbe utilizzare una combinazione di verde, bianco e beige per un negozio di prodotti naturali.

Materiali

Anche la scelta dei materiali per l’allestimento del tuo negozio è in grado di influire sull’esperienza del cliente e sulla percezione del brand. Ecco allora alcune cose da considerare per scegliere i materiali giusti:

Coerenza con il brand

I materiali scelti dovrebbero essere coerenti con il brand ed il “tono” del negozio. Ad esempio, se il brand è orientato alla sostenibilità, potrebbe essere opportuno utilizzare materiali ecologici che testimonino cura per l’ambiente.

Un’idea interessante per valorizzare i prodotti in questo senso è quella di utilizzare espositori e  mobili in cartone.

Si tratta di mobili ecologici e che possono essere personalizzati con il logo e i colori del tuo brand, ideali per un negozio “sostenibile” che voglia mostrare creatività e originalità.

Funzionalità

I materiali utilizzati dovrebbero essere funzionali e adatti alla tipologia di prodotti proposti nel punto vendita. Ad esempio, se si vendono prodotti fragili, potrebbe essere opportuno utilizzare espositori con vetrinette per proteggerli.

Estetica

I materiali dovrebbero anche essere esteticamente piacevoli e armoniosi con l’ambiente circostante. Una buona idea potrebbe essere quella di utilizzare il legno per creare un’atmosfera calda e accogliente in un negozio di abbigliamento.

Stili

Lo stile dell’allestimento può influire notevolmente sull’esperienza del cliente e sulla sua percezione del brand. Ci sono alcune cose da considerare nella scelta dello stile giusto per il tuo negozio:

Coerenza con il brand

Lo stile del tuo allestimento dovrebbe essere coerente con il brand del negozio. Ad esempio, se si vende abbigliamento vintage, potrebbe essere opportuno utilizzare uno stile retrò. In questo caso anche la scelta dei complementi diventa importante, sceglili con cura.

Illuminazione

L’illuminazione gioca un ruolo importante quando si necessita di allestire un punto vendita.

È noto infatti che un’illuminazione adeguata può creare un’atmosfera invitante e valorizzare i prodotti che offri al pubblico. In questo caso, ecco cosa considerare riguardo il sistema di illuminazione:

Intensità della luce

L’intensità della luce dovrebbe essere adeguata alle esigenze del punto vendita. Ad esempio, se si vendono prodotti che richiedono un’illuminazione particolare, come gioielli o prodotti alimentari, potrebbe essere necessario utilizzare una luce più intensa.

Articoli quali prodotti per la casa e capi di abbigliamento possono anche prevedere una minore intensità.

Colore della luce

Il colore della luce può influire sull’umore dei clienti e sulla percezione dei prodotti. Ad esempio, una luce calda può creare un’atmosfera accogliente e intima, mentre una luce fredda può creare un’atmosfera più moderna e tecnologica. Tutto dipende dal tipo di prodotti che vendi.

Posizionamento delle luci

Il posizionamento delle luci può valorizzare i prodotti e creare un’atmosfera più armoniosa. Ad esempio, si potrebbe utilizzare l’illuminazione a soffitto per creare una luce uniforme o delle luci direzionali per valorizzare i prodotti in esposizione.

Conclusioni

Il giusto allestimento per un negozio è davvero importante per creare un’esperienza d’acquisto piacevole e invitante per i clienti.

Seguendo questi consigli, sarai in grado di creare un’allestimento efficace e coerente con il tuo brand, facendo in modo che i clienti siano più propensi a provare i tuoi prodotti e ritornare anche in seguito.

Da cosa dipendono i consumi di un condizionatore d’aria?

Una domanda che in molti si pongono è quali siano i consumi di un condizionatore elettrico. Si tratta di una domanda normalissima soprattutto in tempi come quelli che viviamo al momento, in cui costi in bolletta vanno assolutamente contenuti con un occhio sempre al rispetto dell’ambiente e la necessità di produrre la minor quantità possibile di inquinamento.

Ad incidere su quelli che sono i consumi di un climatizzatore dipende chiaramente l’utilizzo che facciamo dell’apparecchio, e dunque il quantitativo di ore per le quali lo lasciamo acceso ogni giorno, ma anche dalla sua capacità di assorbire energia elettrica.

La classe energetica

Infatti,la classe energetica del nostro dispositivo incide in maniera diretta su quelli che sono i consumi: i modelli più moderni consumano chiaramente molto meno, fino alla metà dei modelli di condizionatori più vecchi.

Inoltre non bisogna pensare che la quantità di energia impiegata sia la stessa per tutto il tempo di utilizzo, in quanto i condizionatori moderni si attivano anche solo un paio di minuti ogni ora per mantenere una determinata temperatura non appena raggiunta quella desiderata.

Dunque il momento in cui il condizionatore consuma di più è quello in cui viene acceso e gradualmente abbassa la temperatura presente nell’ambiente. Raggiunta la temperatura di esercizio, il dispositivo si occupa semplicemente di mantenerla attivandosi anche solo un paio di minuti ogni ora.

L’efficienza energetica dell’appartamento

Molto dipende anche dalla capacità di isolamento del nostro appartamento: se questo infatti è ben isolato, avrà l’ottima capacità di mantenere più a lungo l’aria fresca prodotta dal condizionatore. Migliore è l’isolamento termico di casa dunque, più bassi saranno i consumi.

Per quel che riguarda i modelli in grado di assicurare le prestazioni migliori, bisogna sottolineare la presenza di parecchi condizionatori Daikin con classe energetica A+++ con controllo intelligente della diffusione dell’aria e purificazione della stessa grazie alla tecnologia Flash Streamer.

Dispositivi di nuova generazione dunque, che consentono di risparmiare notevolmente e al tempo stesso rispettare l’ambiente.

Come potare correttamente un albero

Tutti conoscono lo splendore che gli alberi regalano, soprattutto quando ricevono le cure necessarie. Ci proteggono dal calore grazie all’ombra che producono, aggiungono umidità all’aria riducendo la calura.

Gli alberi inoltre assorbono grandi quantità di CO² e producono ossigeno . Fungono da casa per molti animali e riducono la presenza di particelle di polvere sospese nell’aria. Vediamo allora come possiamo prenderci cura dei nostri alberi potandoli al meglio.

La potatura può sembrare semplice, ma non lo è. Per questo, è necessario sapere qual è la tecnica più appropriata. È molto importante ricordare che, se fatta nel modo sbagliato, la potatura può rendere l’albero debole, marcio e persino farlo morire. 

Suggerimenti prima di potare un albero

Inizia verificando di avere tutti i materiali specifici di cui hai bisogno: una forbice da potatura, una motosega, guanti, occhiali, protezioni per le orecchie, etc. In base agli strumenti di cui disponi, otterrai un risultato migliore o peggiore.

Tieni presente che ogni taglio che fai può modificare sia la struttura che la crescita dell’albero, e che i tagli devono essere eseguiti correttamente L’uso della pasta curativa per coprire le ferite non è raccomandato, perché potrebbe fare più male che bene. L’importante è fare un taglio corretto.

Suggerimenti durante  la potatura dell’albero

La potatura è legata all’eliminazione totale o parziale di rami secchi, poco orientati o già morti. Potare bene un albero migliora notevolmente la salute della pianta, prevenendo malattie che possono influire negativamente. 

Nella potatura di riduzione della struttura dell’albero bisogna evitare di tagliare rami che superano i 10 centimetri di diametro. Inoltre, se la potatura viene eseguita solo su un lato dell’albero, si creerà un disequilibrio. È importante per questo potare un albero attorno al suo intero contorno per evitare il pericolo di caduta durante le giornate ventose o tempestose.

Nel caso di alberi più giovani, dovrebbe essere eseguita una forma di potatura chiamata diradamento. Con questa potatura vengono rimossi i rami secondari di un ramo principale. Questo aiuta a ridurre il numero di nuovi germogli e guiderà meglio la crescita dell’albero.

Se questa operazione è troppo complessa per te e non vuoi rischiare di sbagliare, o se non disponi dell’attrezzatura adeguata e preferisci affidare ad altri un compito così delicato, tieni in considerazione il servizio di manutenzione giardini di vivaicolleoni.com per usufruire delle prestazioni di personale qualificato ed esperto in materia.

Un blog interessante ed onesto… WebSenior

Il blog di WebSenior, web agency di Monza, è quello che ogni inesperto del settore, che magari si affaccia nel mondo del web marketing per cercare di capirne qualcosa, vorrebbe trovare. Linguaggio poco tecnico (anche se qualche concessione alle terminologie Internet più diffuse c’è…), comunicazione diretta all’azienda ed al b2b, linguaggio trasparente e semplice. Il blog è una fonte di argomenti trattati con passione e con intelligenza, senza approfondimenti eccessivi che risulterebbero di difficile comprensione e che, per natura stessa di un blog rivolto a tutti, apparirebbero comunque incompleti. Ecco quindi che le tematiche vengono affrontate con una panoramica che ha sempre un confronto ed una disamina utile e riepilogativa, rimandando poi ad altre fonti o altri articoli del blog stesso per una più attenta analisi.

Suddiviso in aree tematiche quali social, SEO o sviluppo web, sono trattati aspetti strategici alla comprensione di come pensare, condurre e monitorare le proprie attività sul web, partendo dalla costruzione di un sito coerente, moderno e si semplice navigazione, fino alla valutazione dei più importanti parametri di rendimento. La parte SEO è sicuramente quella maggiormente affrontata, con articoli e novità particolarmente interessanti, quali ad esempio quello dove vengono evidenziati gli algoritmi che vanno a comporre il motore di Google.

E’ senza dubbio una risorsa che consigliamo perchè scritta bene, da persone competenti e molto poco commerciale: intendiamoci, certamente l’intento che sta dietro, come è ovvio che sia, è quello di portare i visitatori ed i lettori a meglio informarsi sulle diverse attività che la stessa azienda WebSenior potrebbe seguire, ma fondamentalmente esso è ben nascosto e comunque i contenuti sono di qualità, non i soliti minestroni presi da siti in lingua inglese e semplicemente rivisti in chiave italiana. Una nota negativa, semmai, è l’assenza di interazione, in nessun post infatti viene aperto un dibattito o anche solo commentato quanto scritto, quindi diciamo che il coinvolgimento non appare essere stato curato in modo impeccabile.

Comunque sia una lettura consigliata a coloro i quali siano interessati ad approfondire le tematiche del marketing moderno.

Pedrazzini Arreda | Sito e consulenza per la tua nuova cucina

Pedrazzini Arreda è da oltre 60 anni sinonimo di qualità e competenza nella vendita cucine Milano, settore nel quale opera con grande passione e del quale è adesso diventata un punto di riferimento in Lombardia. Questa grande realtà commerciale è esclusivista di zona dei marchi Veneta Cucine e Arredo 3, e propone soluzioni di ogni tipo in grado di soddisfare qualsiasi esigenza specifica o desiderio dei clienti. Le cucine proposte da Pedrazzini Arreda sono personalizzabili in ogni particolare, per consentire a ciascuno di arricchire con il proprio tocco questo ambiente così importante di casa, all’interno del quale si trascorre la maggior parte del tempo speso tra le mura domestiche. Sarà dunque possibile personalizzare i materiali per le ante ma anche i piani di lavoro e gli elettrodomestici.

Ti basterà visitare lo showroom di Via Leone Tolstoi 81 a San Giuliano Milanese (completamente rinnovato di recente), per toccare con mano la grande qualità e verificare di persona la competenza e la cortesia dello staff, sempre disponibile ad aiutarti a trovare la soluzione più adatta a soddisfare ogni tua esigenze. I progettisti Pedrazzini Arreda ti aiuteranno a risolvere ogni problematica legata agli spazi e ti consentiranno di vedere in anteprima tridimensionale la tua nuova cucina, come se fosse stata già installata in casa tua, grazie a particolari software di settore. Un team di installatori e falegnami si occuperà in seguito di installare ogni componente e provvedere al tempo stesso a completare gli allacci idrici ed elettrici, per consentirti di vivere da subito la tua nuova cucina, già al primo giorno. Su richiesta il team Pedrazzini si occuperà anche di smaltire la tua vecchia cucina, nelle modalità previste dalla normativa in vigore nel comune di residenza. Visita lo showroom già oggi o contatta il recapito 0298491249  per ogni richiesta o informazione necessaria.

Sostenibilità e consumo: gli studi sulle nuove abitudini degli italiani

Oggi la sostenibilità non solo è un trend per le aziende, ma anche per i cittadini che la considerano una bussola per le proprie azioni quotidiane.
Sono diverse le indagini che studiano i comportamenti di consumo degli italiani, che grazie ‘all’effetto Greta’ e alle numerose iniziative connesse all’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, si dimostrano sempre più informati sulle pratiche sostenibili.

Da uno studio condotto nel 2023 dalla Fondazione Fratelli Tutti, il 78% del campione di intervistati afferma di conoscere bene o discretamente la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Solo il 22% dichiara di avere una conoscenza superficiale o di non conoscere cosa sia.

Cosa frena i comportamenti responsabili?

I dati dell’Osservatorio per la Coesione e l’Inclusione Sociale rilevano come nel triennio 2018-2020 circa due terzi della popolazione italiana segua pratiche di consumo responsabile, con un incremento del +219% rispetto al dato contenuto nel rapporto Iref del 2002.

D’altra parte, si assiste alla polarizzazione delle pratiche tra i cittadini interessati e attivi (circa 60%) e gli ‘indifferenti’ che, pur essendo informati, dichiarano in modo crescente di non essere interessati a pratiche di consumo sostenibile.
Ma perché se la sostenibilità si sta affermando come tema centrale nella comunicazione, molti cittadini si dichiarano ‘indifferenti’? Cosa frena le persone dal comportarsi in modo responsabile?

La volontà non sempre trova riscontro nella pratica d’acquisto

La ricerca di Fondazione Unipolis e condotta da NeXt Economia cerca di dare una risposta a questa domanda, indagando le cause del perché nel corso del tempo un crescente numero di persone esprima la volontà di adottare abitudini di consumo sostenibili, ma la volontà non sempre trovi riscontro nella pratica e quindi nei comportamenti d’acquisto.

Secondo una ricerca di Procter & Gamble Italia insieme all’Istituto Piepoli, il tempo e la praticità sembrano essere i principali ostacoli alle scelte sostenibili, che insieme alle asimmetrie informative influiscono sulla percezione e l’effettiva importanza di un’azione concreta.

Un nuovo paradigma economico sostenibile è possibile?

Il questionario ‘Indicatori per un nuovo paradigma economico sostenibile’ messo a punto dall’indagine, oltre a monitorare negli anni lo stato di avanzamento del nuovo paradigma economico fra i cittadini italiani, vuole rilevare i diversi livelli di consapevolezza e le diverse forme di partecipazione. 

La compilazione sarà possibile attraverso il modulo online fino al 29 marzo 2024. La partecipazione del maggior numero di persone sarà fondamentale per approfondire le cause che non permettono una massiccia partecipazione dei cittadini alle azioni quotidiane di consumo responsabile. Nonché a implementare strategie per una crescente diffusione dei principi e dei valori di sostenibilità.

Iscrizioni scolastiche: dominano sempre i licei con il 55,63% delle preferenze

Con il 55,63% di domande sul totale delle iscrizioni, il liceo continua a essere considerato la prima scelta per gli studenti italiani. Gli istituti tecnici e i professionali mostrano però un trend in crescita. I primi rilevano il 31,66% delle iscrizioni (contro il 30,9% dello scorso anno) e i secondi il 12,72% (contro il 12,1 % dello scorso anno).

Il 10 febbraio si sono chiuse le iscrizioni all’anno scolastico 2024/2025 sulla piattaforma online Unica (unica.istruzione.gov.it). E secondo i dati rilevati sono ancora i licei a essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti italiani che devono effettuare la scelta della scuola secondaria di II grado.

Valditara: “La filiera del 4+2 ha registrato un interesse significativo”

Quest’anno per il mondo della scuola sono due le novità. La prima è l’avvio della sperimentazione della filiera tecnico professionale “4+2”, che ha raggiunto 1.669 iscrizioni, e la seconda riguarda i nuovi licei del “Made in Italy”, le cui iscrizioni sono 375.

“La filiera del 4+2 ha registrato un interesse significativo da parte delle famiglie, si tratta di un risultato importante e non scontato – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -. Gli studenti da settembre potranno contare su un percorso e su programmi fortemente innovativi e su una maggiore sinergia con il mondo produttivo”.

Una nuova offerta formativa: il liceo del Made in Italy 

“Il Made in Italy è la nuova offerta formativa messa in campo dai licei che avevano già attivo l’indirizzo Scienze Umane con opzione Economico-sociale, pensata per una formazione tesa a valorizzare le eccellenze italiane riconosciute a livello internazionale – ha aggiunto il ministro -. Una opzione che dal prossimo anno potrà rafforzarsi nell’alveo dei licei più tradizionali. È importante – ha proseguito Valditara – avere ampliato l’offerta formativa a disposizione degli studenti italiani venendo incontro alle esigenze e alle nuove sfide del mondo del lavoro. È la strada giusta per una scuola di successo per i nostri ragazzi”.

Piattaforma Unica: semplice e veloce, apprezzata dal 92% degli utenti

Quest’anno, inoltre, le famiglie hanno mostrato un notevole apprezzamento per la nuova piattaforma Unica, per semplicità e velocità delle procedure anche da dispositivo mobile. Il 92% circa degli utenti ha infatti affermato di ritenere efficiente il funzionamento del servizio offerto, mentre il 93% degli stessi ha gradito la semplicità di utilizzo del servizio.

Osservazione della Terra: in Italia è un mercato da 230 milioni di euro, +15% 

Secondo i dati dell’Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 il mercato italiano dei servizi di Osservazione della Terra ha proseguito la sua crescita, raggiungendo 230 milioni di euro, +15% rispetto al 2022.

Per le sue implicazioni sullo sviluppo tecnologico ed economico anche in settori tradizionalmente distanti, in Italia il settore spaziale è sempre più strategico. E alla filiera italiana dello spazio sono riconosciute alte competenze tecnologiche nei diversi ambiti: Osservazione della Terra, Comunicazione Satellitare, Navigazione Satellitare e Esplorazione Spaziale, e un’integrazione su tutta la value chain. Ma per la creazione di un mercato sostenibile e competitivo sul piano internazionale è necessaria la creazione di un vero ecosistema, che al momento risulta ancora embrionale. 

Una componente rilevante della New Space Economy

“Il mercato dell’Osservazione della terra, componente rilevante spesso associata all’intera concezione della New Space Economy, registra un aumento rispetto agli anni precedenti che ne consolida ancor maggiormente l’importanza all’interno della Space Economy nazionale – spiegano Angelo Cavallo e Camilla Colombo, Responsabili Scientifici dell’Osservatorio Space Economy -. Il 71% del fatturato delle imprese del settore è generato da forniture al comparto pubblico, mentre il restante 29% grandi imprese, Pmi e startup. Un trend che in parte è dovuto alle innumerevoli risorse messe a disposizione tramite bandi pubblici, PNRR in primis. In termini di distribuzione geografica, il 35% del fatturato è dovuto al commercio interno, mentre il 65% è frutto di relazioni oltreconfine”. 

Le Pmi “spaziali” sono l’83% del totale

Le Pmi che compongono la filiera spaziale sono l’83% del totale, ma faticano ad avere le Agenzie Spaziali come clienti, per difficoltà a partecipare a bandi e gare pubbliche.

In questo contesto, l’espansione della Space Economy verso settori non spazio è agli inizi. Oggi, solo il 10% delle aziende End-User (imprese potenzialmente clienti di applicazioni derivanti dall’utilizzo combinato di tecnologie spaziali e digitali) si sta interessando a iniziative legate alla Space Economy, il restante 90% non conosce il tema o non lo percepisce di valore.

Tecnologia: vincono i modelli “as a service” 

Da un punto di vista commerciale si conferma l’interesse per gli In-Orbit Services, dalla riparazione di satelliti al rifornimento in orbita, passando per la riallocazione orbitale e l’assemblaggio componenti 3D.
Sull’onda dell’Everything-as-a-Service che continua a caratterizzare i più diffusi business digitali, anche nello spazio si assiste alla diffusione di modelli di business servitizzati, nello specifico, Satellite as a Service (SaaS) e l’Insight as a Service (IaaS).

Il primo fa riferimento alla possibilità di trasmettere dati e usufruire di servizi satellitari, delegando le complesse operazioni satellitari e la raccolta di dati a fornitori terzi. Con il modello IaaS, invece, non solo avviene la trasmissione dei dati satellitari, ma vengono anche condivisi i cosiddetti ‘actionable insights’, cioè le informazioni operative che derivano da tali dati.

Mercato Tech in discesa: -6,4% fatturato, -7,3% volumi nel 2023

Dopo un 2022 leggermente negativo (-2,7%), secondo i dati GfK Market Intelligence il mercato italiano della Tecnologia di consumo ha chiuso il 2023 con una flessione più marcata del fatturato, il -6,4%, per un valore complessivo del mercato pari a 16 miliardi di euro a fine anno.
Il trend è leggermente più negativo se si analizzano i volumi venduti. In questo caso, il calo è stato del -7,3% rispetto al 2022.

Insomma, quello da poco concluso è stato un anno difficile per il mercato della Tecnologia di consumo.
Secondo i dati GfK, il trend negativo interessa sia i punti vendita tradizionali sia il canale online. Tra i principali comparti, gli unici a crescere sono il Grande Elettrodomestico e il Piccolo Elettrodomestico.

Il peso delle vendite online in Italia è tra i più bassi d’Europa

Il settore Tech sta vivendo una fase di rallentamento della domanda, dovuto sia all’effetto saturazione sia alle preoccupazioni dei consumatori legate a carovita e crisi internazionali. Ma se si confrontano i dati con quelli del 2019 il 2023 registra un aumento di fatturato del +8,3%.
La negatività riguarda sia le vendite effettuate sui canali tradizionali, diminuite del -7,1% rispetto al 2022 sia quelle effettuate sul canale online, anche se in maniera più limitata. In questo caso, il calo è stato del -4,4% a valore.

A fine anno le vendite online sono arrivate a pesare il 26,8% del mercato Tech nel suo complesso. Un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2022, quando pesavano per il 26,2%. E seppure in crescita, il peso delle vendite online in Italia rimane tra i più bassi in Europa.

Solo grandi e piccoli elettrodomestici rimangono in area positiva

La contrazione delle vendite riguarda quasi tutti i comparti della Tecnologia di consumo. Fanno eccezione solo il Grande Elettrodomestico (+3%) e il Piccolo Elettrodomestico (+0,3%), che rimangono in area positiva.
Registra un calo del -2,2% a valore la Telefonia, che si conferma come il settore più importante per giro d’affari generato.

Il comparto più negativo in assoluto è quello dell’Elettronica di Consumo, che registra una contrazione del -28,7%. Dopo la forte crescita del 2021 e del 2022 dovute allo switch-off, il 2023 conferma quindi il rallentamento della domanda per questi prodotti. Ma il trend negativo riguarda anche il settore dell’Information Technology/Office e il Photo, che chiudono l’anno con un calo delle vendite rispettivamente del -8,6% e del -6,9% a valore.

Nel 2024 l’AI darà un impulso positivo al mercato?

Nel corso del 2023 ha visto un leggero calo delle vendite anche l’Home Comfort (-2,8%), un comparto che nel 2022 aveva registrato performance particolarmente positive (+25,3% a valore rispetto all’anno precedente), ma che nel 2023 ha pagato una stagione estiva concentrata nei soli mesi di luglio e agosto.

La vera sfida nel 2024 sarà l’introduzione sempre più massiccia dell’Intelligenza Artificiale in molti settori della Tecnologia di consumo, con la speranza che queste innovazioni possano dare un impulso positivo al mercato.

Viaggi e turismo: l’e-commerce traina la crescita del settore

Nell’arco di 4 anni l’e-commerce aumenta di 12 punti l’incidenza sul settore turistico. Nel 2023 il canale digitale vale 20,4 miliardi, il 56% del totale.
È quindi grazie all’e-commerce che il turismo in Italia continua il suo percorso di ripresa, superando i livelli pre-Covid e raggiungendo quota 36,6 miliardi di euro (+10% vs 2019, +13% vs 2022). Per il 2024 si stima un risultato compreso fra 37,2 e 41,2 miliardi. 

Anche il turismo organizzato nel 2923 vive un forte rimbalzo rispetto al 2022, con valori che tornano in linea con quelli pre-pandemia. Il tour operating cresce infatti del 40%, mentre quello delle agenzie di viaggio del 26%. 
Sono alcuni dati emersi dalla decima edizione dell’Osservatorio Travel Innovation della School of Management del Politecnico di Milano

Agenzie di viaggio sempre più digitalizzate

Le agenzie di viaggio cominciano a utilizzare strumenti di AI per creare contenuti, svolgere attività di marketing, gestire la relazione con il cliente e creare nuovi itinerari, sebbene manchi ancora una piena conoscenza di questi strumenti.
Le agenzie di viaggio offrono in modo piuttosto diffuso anche soluzioni di flessibilità nei pagamenti, come il buy-now-pay-later (18%).

A fine 2022 le aziende del turismo organizzato, tramite un capitolo dedicato del PNRR, hanno avuto la possibilità di presentare domanda per l’accesso al credito d’imposta per la digitalizzazione, con una dotazione finanziaria complessiva di 19 milioni di euro. L’opportunità è stata sfruttata da circa un’agenzia su quattro, principalmente per innovare soluzioni hardware (81%) e software (67%).

Le prenotazioni si fanno online

Il risultato raggiunto dal mercato dell’ospitalità nel 2023 è stato possibile grazie alla ripresa dell’incoming, che ha portato le presenze nelle strutture ricettive a crescere del 13% nel primo semestre anno su anno, ma anche alla crescita del 12% delle tariffe alberghiere.

In forte ascesa risultano il comparto dell’extra-alberghiero, i cui servizi stanno facendo sempre più presa anche sul segmento business, e quello dell’open air, che negli anni del Covid raggiunge un valore stimato tra 2,5 e 3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le prenotazioni, il canale diretto rimane prevalente. In particolare, tornano a crescere quelle online (22%) a discapito delle dirette tramite e-mail, telefono, di persona (33%).
In leggero aumento anche il transato tramite online travel agency (OTA) e altri intermediari online (34%). 

Il mercato delle esperienze

L’aumento di interesse per le esperienze all’aria aperta porta il solo mercato di tour e attività outdoor a sfiorare il miliardo di euro, pur rappresentando solo circa un quinto del mercato complessivo delle esperienze.
Quanto alle caratteristiche del mercato degli operatori di esperienze outdoor, le prenotazioni dirette sono la maggior parte (68%). Tuttavia, si rafforza velocemente anche l’intermediazione online, da cui oggi passa il 16% del valore transato.

Non mancano, anche nel caso delle esperienze, strumenti di flessibilità, come la possibilità di cancellazione gratuita, offerta dalla maggior parte degli operatori (84%), perlopiù fino a uno o due giorni prima dello svolgimento.

Mutui: calano i tassi e con le surroghe green rate del mutuo ancora più basse

Il 2023 si è chiuso con un calo dei tassi fissi. Un dato positivo non solo per aspiranti mutuatari, ma anche per chi ha già un finanziamento in corso e vuole surrogarlo. A quanto emerge dall’analisi di Facile.it oggi per un mutuo surroga gli indici partono dal 3,10%.

Ma le buone notizie arrivano anche per chi ha il mutuo legato a un immobile nelle prime classi energetiche e vuole cambiare banca. Si tratta delle cosiddette surroghe green, finanziamenti destinati ai proprietari di abitazione nelle classi energetiche A o B, e desiderano, appunto, cambiare banca.

Un’opportunità estremamente vantaggiosa per mutui a tasso fisso e variabile

“Il calo degli indici ha determinato una diminuzione significativa dei tassi fissi offerti dalle banche – commenta Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it – e la surroga può diventare un’opportunità estremamente vantaggiosa per chi ha un mutuo a tasso variabile, ma anche per chi ha un fisso sottoscritto a partire dalla seconda metà del 2022.  Oggi, poi, gli istituti di credito stanno dando molta attenzione anche ai finanziamenti destinati alle case nelle prime classi di efficienza energetica, con un importante impulso ai mutui green, che già lo scorso anno rappresentavano il 7,2% delle richieste totali sulla prima casa”.

In alcuni casi finanziamenti estesi anche a immobili in classe C

Le condizioni sui tassi fissi rilevate a gennaio 2024 da Facile.it sono addirittura più convenienti se si guarda all’offerta green delle banche.
I prodotti di finanziamento destinati normalmente a immobili in classe energetica A o B in alcuni casi, vengono estesi anche a quelli in classe C.

Prendendo in considerazione un finanziamento standard a tasso fisso (126.000 euro da restituire in 25 anni a fronte di un LTV del 70%), i migliori tassi fissi per un mutuo green prima casa partono addirittura da 2,60%, con una rata mensile pari a 572 euro.
Con le surroghe green i tassi fissi agevolati scendono ulteriormente, fino ad arrivare al 2,45%. Dati alla mano, il potenziale risparmio è notevole, soprattutto per chi ha un mutuo a tasso variabile di recente sottoscrizione.

La rata si abbatte anche del 25%

Sempre ipotizzando un finanziamento standard, il mutuatario potrebbe abbattere la rata fino al 25%, portandola dagli attuali 750 euro a circa 570 euro, con un risparmio di quasi 180 euro.

Per il tasso variabile è stato considerato un finanziamento sottoscritto a gennaio 2022 con tasso TAN iniziale pari a 0,67% (Euribor3m+1,25%).
La stima sulla variazione delle rate non tiene però in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo.

Il 2024 è l’anno della cybersicurezza

Siamo sopravvissuti a un anno difficile, non solo per gli attacchi cyber sventati, ma soprattutto per un mercato della sicurezza cibernetica ancora polarizzato dalle multinazionali consulenziali. Secondo Luisa Franchina, Presidente dell’Associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche, il 2023 si chiude con l’alba del nuovo mondo della certificazione di prodotto. Rispetto alle Pmi, grandi aziende italiane e Infrastrutture Critiche sono già preparate, e hanno costituito la massa critica della resistenza italiana contro gli attacchi cyber.

Occorre quindi lavorare sulla diffusione delle competenze, la formazione di personale tecnico, non solo manageriale, e sulla creazione di capacità che possano consentire anche a Pmi e PA di impostare assetti strategici di security, e non solo ricorrere a patch tecnologiche a macchia di leopardo.

Presidiare i sistemi IoT

Per Alessio Aceti, ceo HWG Sababa, nel 2024 gli attaccanti sfrutteranno sempre più i dispositivi IoT delle organizzaizoni, sia all’interno di botnet sia all’interno della rete dell’attaccato per poter scegliere tempi e modalità per sferrare attacchi più remunerativi.

I dispositivi IoT non sono quasi mai gestiti dai responsabili IT. Gli attaccanti sono quindi consapevoli che queste ‘porte’ sono meno presidiate dal lato security, e al contempo consentono accesso alla rete aziendale.
Ecco perché sarà necessario focalizzarsi sui sistemi IoT affrontando la gestione del ciclo di vita dei dispositivi, il tema delle vulnerabilità e quello della gestione delle identità e degli accessi privilegiati.

Smart City e AI

Le città digitali del futuro porteranno poi con sé tanti vantaggi per i cittadini, ma anche nuovi rischi. L’evoluzione delle città, sempre più connesse, porterà inevitabilmente in primo piano la necessità di proteggere i servizi essenziali (reti elettriche e idriche, infrastruttura del trasporto pubblico e della smart mobility) dai potenziali attacchi dei cybercriminali.

Quanto all’impatto dell’Intelligenza artificiale, il suo utilizzo nel settore della cybersecurity sarà la necessaria evoluzione per contrastare attacchi sempre più pervasivi. E potrà consentire di affrontare un numero maggiore di minacce in modo pratico ed efficace.

Il cellulare è il nuovo endpoint

Secondo Lior Tabansky, Head of Research Development Interdisciplinary Cyber Research Center dell’Università di Tel Aviv, è il cellulare il nuovo punto di connessione critico con la rete esterna.

I principi di Zero Trust Security prenderanno sempre più piede all’interno delle organizzazioni pubbliche e private, e la sicurezza dei dispositivi mobili diventerà il settore da rendere meno penetrabile. Ambito che riguarda l’utilizzo delle tecnologie per la gestione dei flussi di dati personali, dove la sicurezza è interamente basata sulla fiducia. Ma che coinvolge anche molti soggetti ‘partner’, primi fra tutti i giganti Google e Apple e ora anche Open AI, che tenteranno di esercitare un controllo sempre più in conflitto con i poteri giuridici dei singoli Paesi.
Insomma, riporta Adnkronos, tutte le grandi potenze mondiali cercheranno di avere una propria area specifica di influenza, azione e business anche all’interno del cyber spazio.

Arriva l’anno nuovo: gli italiani temono la manovra economica

Gli italiani temono l’arrivo del 2024 e sono perplessi riguardo le scelte del Governo in materia economica. È quanto ha scoperto Ipsos, che ha chiesto agli italiani se dal punto di vista economico temono l’arrivo del nuovo anno.
Oltre la metà degli intervistati, il 56%, dichiara di temere il 2024, e soltanto il 35% afferma di guardare al nuovo anno con serenità. Un 9%, invece, preferisce non esprimersi.

Oltre ad avere indagato le opinioni delle italiane e degli italiani rispetto ai provvedimenti presenti nella manovra finanziaria del Governo, Ispos ha esplorato le opinioni sul tema pensioni, sull’episodio accaduto durante la Prima della Scala, nonché sulla diffida del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano nei confronti della trasmissione televisiva ‘Un giorno da pecora’.

Manovra, pensioni e Un giorno da Pecora: diffidare sì o no?

I sondaggi politici Ipsos vengono presentati durante la trasmissione televisiva DiMartedì. E secondo quanto rilevato, la maggioranza delle persone intervistate (57%) condivide l’affermazione secondo cui ‘Il Governo vuole fare cassa sui pensionati’. Al contrario, una quota minore (29%) ritiene che ‘Il Governo stia dalla parte dei pensionati’. Il 14% non si esprime al riguardo.

Quanto alla decisione presa dal ministro Sangiuliano di diffidare la trasmissione satirica ‘Un giorno da pecora’ dal prenderlo in giro, la maggioranza degli intervistati (63%) dichiara di non essere d’accordo, sostenendo che la satira va lasciata libera di scherzare su tutti.
È soltanto il 22% a essere favorevole alla decisione presa dal ministro, e credere che i ministri vadano rispettati anche dalla satira. Il 15% non ha un’opinione al riguardo.

La Digos alla Prima della Scala  

I sondaggi politici Ipsos hanno indagato anche le opinioni in merito all’episodio accaduto durante la Prima della Scala, quando una persona presente tra il pubblico ha gridato ‘Viva l’Italia antifascista’.

L’identificazione da parte della Digos dello spettatore è stata giudicata come un ‘brutto segnale’ dalla metà degli italiani. Il 39%, invece, sostiene sia stato un normale controllo, e l’11% non si esprime al riguardo.

Le condizioni di vita peggiorano: colpa dell’esecutivo?

La maggioranza di governo è salda, ma più per mancanza di alternative che per un reale apprezzamento della popolazione nei suoi confronti.
Secondo Ipsos, infatti, gran parte degli italiani, il 53%, pensa che la politica economica del Governo sia stata inefficace. Solo il 37% sostiene il contrario, mentre il 10% non si esprime.

Del resto, a causa dell’inflazione e del rallentamento della crescita sono pochi, il 17%, quelli che affermano che grazie all’esecutivo le condizioni di vita personali sono migliorate.
Ben il 69% risponde seccamente di no. Anche qui non sono pochissimi quelli che non si esprimono o sono indecisi, il 14%.

Shopping online: a Natale attenzione alla “truffa del pacco”

Lo shopping online espone con maggiore probabilità al pericolo di frode. Un pericolo che non termina con il completamento dell’acquisto: anche la fase della consegna dei beni acquistati può costituire terreno fertile per i truffatori. Si tratta della cosiddetta “truffa del pacco”, una forma di phishing via email, o smishing via SMS.

Secondo i dati raccolti dalla banca online N26, per gli acquisti pre-natalizi gli italiani sceglieranno di acquistare principalmente sul web. Ma già durante il Black Friday 2023 lo shopping online ha registrato un aumento della spesa media del +20% rispetto al 2022, mentre la spesa nei negozi fisici è diminuita dell’11%.

SMS o email sono esche per rubare dati

Il meccanismo è semplice: una email o un SMS comunicano problemi con la consegna, o più semplicemente, è richiesta un’attività da parte del destinatario, come cliccare un link o comunicare informazioni personali e credenziali della carta di credito.
Il successo di questa truffa è proprio la credibilità. Con il picco di ordini online durante il periodo pre-natalizio, è facile credere che possa nascere un problema con la consegna.
Il team Trust & Safety di N26 condivide, quindi, quattro consigli, semplici e fondamentali, da seguire in caso di messaggi o email sospetti da parte di sedicenti servizi di corrieri, per poter completare l’esperienza di shopping online senza preoccupazioni.

I consigli per riconoscere sedicenti corrieri

Anzitutto, osservare la formattazione del testo della mail o del messaggio ricevuto. Spesso i messaggi di phishing contengono formattazioni imprecise, errori di grammatica, una strana impaginazione o mancano di un indirizzo personalizzato.
Esaminare attentamente anche l’indirizzo email del mittente: i truffatori spesso usano indirizzi contraffatti, non coerenti con l’identità dell’azienda dichiarata.

Diffidare di numeri di telefono sconosciuti

Controllare poi il numero del mittente dell’SMS. Molte volte i messaggi di truffa sono inviati da numeri ‘sconosciuti’ o a cifre irregolari, che non corrispondono a quello ufficiale dell’azienda dichiarata. E fare attenzione al linguaggio dell’SMS/email.

I truffatori utilizzano un linguaggio coercitivo o urgente per spingere le vittime ad agire rapidamente e d’impulso.
Per evitare brutte sorprese, dunque, di fronte a email e SMS dubbi, e prima di rilasciare informazioni personali o relative alla carta di credito, il consiglio migliore rimane quello di mettersi in contatto con la propria banca.

Lavoro: Natale è il momento perfetto per le ricerche

Sono molte le aziende che cercano risorse aggiuntive per coprire i picchi di lavoro o le aperture straordinarie tipiche delle settimane che precedono le festività. E spesso, fanno fatica a ‘coprire’ le posizioni vacanti.

“Molti dei nostri clienti che operano in ambito retail stanno già pensando a dicembre, e proprio ora si rivolgono a noi per trovare e selezionare, spesso con qualche difficoltà, addetti alla vendita o promoter. Non possiamo negare che le opportunità stagionali abbiano dei limiti – afferma Massimo Mariani di AB Lavoro, società di ricerca e selezione di personale qualificato – ma dobbiamo anche sottolineare che, se ben sfruttate, rappresentano grandi opportunità per i più giovani, o per chi magari deve rimettersi in gioco dopo una pausa lavorativa”.

“Un’opportunità a termine può trasformarsi in qualcosa di più stabile”

Il lato positivo dei lavori stagionali è anche la possibilità di farsi notare e ottenere un contratto stabile. “Non dobbiamo pensare che un’opportunità a termine non possa trasformarsi in qualcosa di più stabile, anzi – assicura Mariani -. Non sono pochi i casi in cui un candidato, dopo essersi fatto conoscere dall’azienda, sia stato ricontattato per altre collaborazioni o avuto un rinnovo di contratto. Non solo: quando i recruiter esaminano un curriculum e notano che una persona ha preferito maturare una serie di esperienze, seppur brevi, piuttosto che non lavorare, valutano molto positivamente l’attitudine del candidato, il suo impegno e la sua flessibilità”.

I “lavoretti” sono un’ottima palestra per i più giovani

Mettersi alla prova con un contratto a termine all’interno di un punto vendita, inoltre, è molto utile anche per i candidati che hanno la possibilità di scoprire le loro attitudini commerciali, la predisposizione ai rapporti interpersonali o al contatto con i clienti, e in caso di negozi situati in territori ad alta densità turistica, di migliorare e allenare la conoscenza delle lingue straniere.

Per i candidati più giovani, poi, quelli che erroneamente vengono definiti ‘lavoretti’ sono un’ottima palestra per avere un primo confronto con il mondo del lavoro, per rapportarsi con colleghi, manager o responsabili e per imparare a gestire situazioni magari complesse.

Quali settori offrono le migliori opportunità?

“Sebbene esistano innegabili situazioni di sfruttamento – aggiunge Giacomo Grilli, di AB Lavoro – come straordinari non concordati oppure non retribuiti, turni massacranti, poca attenzione alle risorse o mancanza di formazione, se ci si affida ad aziende di ricerca e selezione accreditate e qualificate, i rischi si riducono al minimo”.

Ma in quali settori si trovano le migliori opportunità in questo momento?
Secondo AB Lavoro, negozi di abbigliamento, gioielleria, oggettistica e arredamento sono alla ricerca di personale di vendita e promoter, soprattutto per negozi e corner in centri storici o all’interno dei principali centri commerciali in tutta Italia.
Anche nell’ambito ristorazione, settore da sempre soggetto alla stagionalità, si cercano con urgenza personale di sala e di cucina, specialmente presso località turistiche, o meta di shopping nel periodo natalizio.

Aziende, quali sono le skills del perfetto leader?

Quali competenze dovrebbe avere un futuro leader? E, soprattutto, manager e dipendenti hanno la stessa visione della figura del capo? A queste questioni tanto attuali risponde una recente ricerca condotta da Lhh, società appartenente al Gruppo Adecco, che ha rivelato prospettive divergenti tra dipendenti e dirigenti riguardo alle competenze chiave dei “numeri uno”.
Mentre il 23% dei colletti bianchi colloca l’empatia e l’ascolto al primo posto tra le qualità essenziali per un leader, la maggioranza dei dirigenti aziendali (20%) attribuisce maggiore importanza alla visione strategica, salendo addirittura al 25% nelle grandi imprese, sebbene la gestione dei team rimanga la competenza più citata.

Per le PMI l’empatia e l’ascolto sono doti fondamentali

Esaminando le risposte dei leader di piccole realtà, tornano ai primi posti l’empatia e l’ascolto, citate come la principale caratteristica dal quasi 20% degli intervistati.
Questa tendenza si ripete anche tra i lavoratori in base alle fasce di età: la generazione Z pone l’empatia al primo posto (25%), mentre i millennial attribuiscono maggiore importanza alla capacità di dare l’esempio e guidare (22%).

Tuttavia, ascolto ed empatia vengono indicate come caratteristiche primarie praticamente da tutte le generazioni. Le differenze però emergono in altre competenze: la visione strategica è ritenuta cruciale dai leader (20%) rispetto ai lavoratori (8%), così come la capacità di valutazione e di dare feedback (8% per i leader e 4% per i lavoratori). L’inclusione, centrale per quasi il 4% dei lavoratori (5% per la Generazione Z), è considerata meno rilevante (meno del 2%) dai leader.
Sorprendentemente, la capacità di innovare è considerata più importante per i lavoratori che per i dirigenti, che sono più preoccupati per l’orientamento al business e i risultati economici.

Dipendenti e manager non hanno la stessa visione

Le cinque competenze più importanti per i leader, secondo i dipendenti, sono: empatia e ascolto (23%), capacità di guidare (20%), gestione del team (19%), capacità decisionale (13%) e visione strategica (8%). Per i dirigenti, le cinque competenze chiave sono: visione strategica (20%), empatia e ascolto (19%), gestione del team (18%), capacità di essere guida (16%) e capacità decisionale (11%).
Solo poco più dell’1% dei lavoratori ritiene che il leader del futuro debba essere forte, e meno del 4% sottolinea l’autorevolezza. Maggior attenzione è rivolta alla capacità di motivare (14%), coinvolgere (quasi 10%) e comunicare (9%).

Gli effetti di un buon leader

La ricerca, condotta su un campione di 7.000 dipendenti e oltre 200 dirigenti, mette in luce il ruolo centrale dei leader nell’ambiente aziendale: il 97% dei lavoratori ritiene che un buon leader possa influenzare significativamente il benessere sul lavoro, mentre quasi il 32% delle donne ammette che le caratteristiche negative del leader hanno influenzato la decisione di cambiare lavoro.